Chi avrebbe mai detto che il Casinò di Campione d’Italia sarebbe tornato a macinare incassi da 50 milioni di euro, dopo essere stato chiuso per quattro anni? Eppure è successo davvero, e la casa da gioco dell’enclave italiana in territorio svizzero sta dimostrando che forse non tutto è perduto per le strutture fisiche.
Quando tutto sembrava finito
La vicenda di Campione è stata una di quelle storie che fanno male. Nel 2018 il tribunale di Como aveva dichiarato il fallimento: 132 milioni di debiti, quasi 500 persone a casa e un territorio che si ritrovava senza la sua gallina dalle uova d’oro. Gli sprechi degli anni precedenti erano stati esagerati – dal personale in eccesso ai soldi buttati per girare film a Cinecittà – e alla fine il castello di carte è crollato.
Pure il comune, che del casinò era socio unico, è finito in dissesto. Una situazione che sembrava senza via d’uscita.
Poi è arrivato il concordato in continuità e le cose hanno iniziato a cambiare. Mario Venditti, che oggi fa il presidente, racconta che “la società sta sovraperformando sia dal punto di vista economico che finanziario”. E stavolta i numeri gli danno ragione.
I conti che tornano
Dalla riapertura del gennaio 2022, il casinò ha messo insieme risultati che onestamente pochi si aspettavano. Nel primo anno di attività aveva già incassato 42 milioni di euro, superando del 12% le previsioni. Più di 220mila persone hanno varcato la soglia, la maggior parte italiani ma con un bel 23% di svizzeri.
Nel 2024 le cose sono andate anche meglio. Sì, il fatturato di 50-55 milioni è sotto le previsioni più ottimistiche, ma la liquidità c’è e i creditori vengono pagati addirittura in anticipo. Mica male per chi era dato per spacciato. E questi numeri fanno ancora più impressione se si pensa a quello che è successo nel mondo del gioco negli ultimi anni.
La rivoluzione digitale
Mentre Campione lottava per sopravvivere, il resto del mondo scopriva che si poteva giocare comodamente dal divano di casa. La pandemia ha solo accelerato un processo che era già in corso: il gioco online ha letteralmente spazzato via molte certezze del settore.
Le piattaforme digitali hanno fatto bingo su tutti i fronti. I bonus di benvenuto dei casinò online sono parte di un’offerta che include anche promozioni che cambiano ogni settimana, migliaia di giochi diversi e la possibilità di iniziare con due euro. Il digitale ha aperto le porte del gioco a persone che prima, con questo mondo, avevano poco a che vedere.
Durante i lockdown, mentre i casinò rimanevano chiusi, le app e i siti hanno fatto il pieno. Tanta gente ha scoperto che non serviva vestirsi bene o fare chilometri per provare l’emozione di una puntata. Il risultato è che molti casinò fisici hanno chiuso i battenti o sono sopravvissuti a stento. E questo rende ancora più singolare il successo di Campione.
Puntare sull’esperienza vera
Cosa ha fatto la differenza? Probabilmente il fatto di aver capito che certe cose il digitale non le può dare. Il casinò ha appena affidato la gestione del poker live a Sisal, puntando forte sui tornei che una volta attiravano giocatori da mezza Europa. L’idea è semplice: al tavolo verde succedono cose che davanti al computer non esistono. Guardare negli occhi l’avversario, capire se sta bluffando, vivere l’atmosfera di una partita vera. Roba che nessuna app può replicare.
Ma non è tutto rose e fiori. Il comune di Campione continua ad avere i conti in rosso, con un piano di rilancio bocciato due volte dalla Corte dei Conti. Le entrate previste per i prossimi anni sono una frazione di quelle del passato – si parla di un milione nel 2025 contro i 40 milioni dei tempi d’oro. Insomma, il casinò deve giocare su due tavoli: riconquistare i giocatori in un mondo sempre più digitale e tenere in piedi un territorio ancora in crisi. Una partita tutt’altro che semplice.
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