Il Rinascimento, fiorito in Italia tra il XV e il XVI secolo, rappresenta una delle epoche più straordinarie della storia italiana ed europea, segnando il passaggio dall’epoca medievale all’età moderna.
Si tratta di un periodo rigoglioso dal punto di vista culturale, artistico e scientifico, che ha cambiato per sempre la visione dell’uomo e lo ha posto al centro del mondo; un’autentica rinascita che ha visto l’Italia come epicentro di una rivoluzione che avrebbe influenzato per secoli il pensiero occidentale.
E se Firenze e Roma sono indubbiamente i fari più luminosi di questa stagione storica, molte altre città italiane hanno contribuito a rendere il Rinascimento un fenomeno diffuso e variegato, offrendo terreno fertile per l’incontro tra tradizione e innovazione.
Mantova e la lungimiranza dei Gonzaga: il genio di Andrea Mantegna
In quegli anni, si formò a Mantova uno dei centri culturali più rigogliosi d’Italia e, sotto la guida della famiglia Gonzaga, la città divenne una fucina di sperimentazioni artistiche, attirando numerosi artisti talentuosi: tra questi spicca Andrea Mantegna, genio della prospettiva e maestro indiscusso del Rinascimento italiano.
Mantegna fu chiamato a Mantova nel 1460 da Ludovico III Gonzaga come pittore di corte e qua diede alla luce opere destinate a cambiare per sempre la storia dell’arte. Tra i suoi capolavori spicca la Camera degli Sposi, affrescata nel Castello di San Giorgio: questo ciclo pittorico, con la sua audace prospettiva illusionistica e i dettagli impeccabili, celebra la famiglia Gonzaga e trasforma la stanza in uno spazio di meraviglia visiva.
L’influenza di Mantegna non si limitò alla pittura: la sua attenzione al dettaglio, il rigore nella composizione e l’uso della prospettiva divennero un modello per generazioni di artisti, consolidando Mantova come un epicentro del Rinascimento italiano in cui cultura e potere si intrecciavano armoniosamente.
La scuola vercellese e Gaudenzio Ferrari
Vercelli, grazie alla sua posizione strategica tra Piemonte e Lombardia, divenne presto un importante centro del Rinascimento piemontese, grazie alla sua vivace scuola pittorica dove artisti come Gaudenzio Ferrari combinarono la tradizione locale con le influenze delle grandi correnti artistiche italiane, gettando le basi per un Rinascimento che sapeva parlare tanto alla devozione popolare quanto alla cultura colta.
Il suo stile era caratterizzato da una spiccata capacità narrativa e una sensibilità cromatica senza precedenti, visibili in capolavori come il Polittico di Sant’Anna (nella Chiesa di San Cristoforo a Vercelli) dove il realismo lombardo si fonde con un senso di spiritualità e grazia tipicamente rinascimentali.
Uno dei momenti più alti della carriera di Ferrari è rappresentato dalla decorazione del Sacro Monte di Varallo, dove si cimentò in un complesso di affreschi e sculture che immergono lo spettatore in una drammatica e coinvolgente narrazione della vita di Cristo.
Vercelli, grazie a Ferrari e alla sua scuola, si affermò così come un crocevia artistico capace di coniugare tradizione e innovazione con l’aiuto anche di altre figure di spicco del Rinascimento italiano, come Bernardino Lanino, Gerolamo Giovenone e molti altri.
Torino e Cuneo: tra manierismo e innovazione
Successivamente fu il momento di Torino e Cuneo, che emersero come centri significativi per lo sviluppo artistico rinascimentale sostituendosi progressivamente a Vercelli, dove Giuseppe Giovenone il Giovane rappresenta l’ultimo grande esponente della scuola locale.
A Cuneo, Cesare da Saluzzo e Giacomo Rossignolo realizzarono un ciclo di affreschi nel Castello di Lagnasco, con paesaggi e grottesche che rimandano alla raffinata pittura romana dell’epoca, mentre a Fossano si fa strada la figura di Jan Kraeck, pittore fiammingo dall’influenza francese che diventerà un rinomato ritrattista presso i Savoia, lasciando capolavori come il Ritratto giovanile di Carlo Emanuele I.
Non da meno, Alessandro Ardenti afferma la sua maestria con la potente Caduta di San Paolo a Torino, consolidando la città come una delle nuove capitali dell’arte rinascimentale.
Questi due centri, attraverso la sinergia di maestri tosco-romani e lombardi, seppero intrecciare tradizione locale e innovazione, lasciando un’impronta indelebile nella storia del Rinascimento piemontese.
La riviera ligure e l’eleganza di Ludovico Brea
Spostandoci in Liguria troviamo un’altra perla del Rinascimento italiano: nato a Nizza intorno al 1450, Ludovico Brea fu un pittore di rara eleganza e raffinatezza, seppur poco conosciuto.
Grazie alla posizione strategica della Liguria, Brea entrò in contatto con maestri fiamminghi, provenzali e lombardi, sviluppando uno stile personale capace di coniugare realismo e spiritualità. E tali influenze sono ben riconoscibili nelle sue opere: nella Pietà fra i santi Martino e Caterina d’Alessandria, realizzata per il monastero di Cimiez a Nizza, è evidente l’influenza del maestro provenzale Quarton, soprattutto nell’uso di colori puri e nella composizione serena; successivamente l’artista sviluppò uno stile più complesso, ispirato dalle novità fiamminghe, come si può vedere nella Crocifissione conservata nella Galleria di Palazzo Bianco a Genova, che richiama le opere di Van Eyck e van der Weyden. Seguì poi una collaborazione con il pittore lombardo Vincenzo Foppa per realizzare il Polittico dell’altare maggiore della cattedrale di Savona, commissionato dal cardinale Giuliano della Rovere, futuro Papa Giulio II.
Le sue pale d’altare e polittici, disseminati tra Liguria, Provenza e Monaco, testimoniano il ruolo cruciale di Brea nel traghettare il linguaggio rinascimentale in questa regione.
Un viaggio attraverso la bellezza dell’arte italiana
Il Rinascimento italiano non fu un fenomeno limitato alle grandi capitali culturali, ma un movimento che permeò ogni angolo della penisola, lasciando ovunque un’eredità artistica e culturale unica e le città di cui abbiamo parlato rappresentano solo una piccola parte di questa rivoluzione culturale che ha attraversato tutta l’Europa.
Il nostro gruppo editoriale è orgoglioso di essere presente in tutte queste affascinanti città. Da Mantova a Vercelli, da Torino a Cuneo, fino alle città della riviera toccate da Brea, ricordiamo la vivacità culturale che ha definito questa straordinaria epoca, facendo conoscere queste tradizioni a tutti coloro che vogliono scoprire le radici artistiche e storiche che ancora oggi rendono unica la nostra cultura.