Trasformare il sottotetto in uno spazio abitativo è una delle sfide più affascinanti dell’architettura domestica. Le mansarde, con le loro inclinazioni irregolari e le altezze disomogenee, rappresentano una tela bianca dalle proporzioni insolite, capace però di accogliere progetti sorprendenti. Dietro ogni sottotetto c’è una potenzialità ancora inespressa. Ma come renderlo davvero abitabile?
Le condizioni essenziali per rendere abitabile un sottotetto
Il punto di partenza non è estetico, ma normativo. Prima ancora di pensare a colori, arredi o stile, è necessario verificare se il sottotetto può essere legalmente abitato. Ogni comune ha il suo regolamento edilizio, ma ci sono due parametri su cui si gioca tutto: l’altezza media ponderata e il rapporto aeroilluminante.
Nel primo caso, non basta una porzione del tetto a norma: serve che la maggioranza dello spazio sia percorribile in posizione eretta. Per quanto riguarda l’illuminazione e la ventilazione, è richiesto un equilibrio tra superficie calpestabile e aperture (finestre o lucernari), tale da garantire aria e luce naturale a sufficienza. Dove i requisiti mancano, la strada da intraprendere è una sola: la ristrutturazione.
Isolamento e luce: le due urgenze (spesso sottovalutate)
Il tetto è il punto più esposto della casa. Isolare male una mansarda significa soffrire il caldo in estate e l’umidità in inverno. Coibentare la copertura, sia dal punto di vista termico che acustico, non è solo una scelta funzionale, ma una precondizione al benessere.
Allo stesso modo, senza una corretta progettazione dell’illuminazione, il rischio è di ottenere uno spazio cupo, tagliato fuori dal ritmo naturale della giornata. La luce zenitale, quella che arriva dall’alto, è in grado di moltiplicare la percezione dello spazio. Non basta aggiungere una lampada in più: serve pensare in termini di scenari luminosi e punti luce distribuiti con criterio.
La scelta dei colori: chiaro non è sempre banale
Uno degli errori più comuni è dipingere tutto di bianco sperando che “apra” l’ambiente. È vero solo in parte. La luminosità si conquista con l’equilibrio: pareti chiare, sì, ma anche accenti di colore studiati, magari nei complementi d’arredo o in un’unica parete più decisa.
Il legno, soprattutto se già presente nelle travi a vista, può diventare un alleato prezioso per creare un’atmosfera calda senza rinunciare alla luce. L’effetto “baita urbana” non è una caricatura: può trasformare il sottotetto in un ambiente raccolto e autentico, senza tempo.
Funzione e forma: come scegliere i mobili giusti
In una mansarda ogni centimetro conta. L’idea che mobili bassi e contenitori su misura siano un compromesso è superata. Al contrario, l’arredamento progettato secondo l’andamento del tetto consente una fruizione intelligente degli spazi.
Non serve riempire: occorre dosare i volumi. Librerie che seguono le inclinazioni, armadi bassi nelle zone più anguste, letti posizionati sotto le finestre a tetto, tavoli vicino alle fonti di luce. Ogni elemento va pensato in relazione alla luce e all’altezza.
Arredi su misura: quando vale la pena investire
Non tutti i mobili si adattano a un ambiente inclinato. Acquistare pezzi standard può trasformarsi in una sequenza di tentativi falliti. L’arredo su misura permette di sfruttare zone altrimenti inutilizzabili e di armonizzare visivamente gli spazi.
Questa soluzione, se ben progettata, non è solo funzionale: porta a un ambiente coerente, fluido, che restituisce una percezione visiva ordinata e accogliente. Chi si occupa di ristrutturazioni complesse, come alcuni studi di architetti Milano, è spesso chiamato a interpretare proprio questa complessità: dare forma a un’idea abitativa che parte da vincoli, non da libertà.
Valorizzare ciò che c’è: travi, pendenze e strutture
Molti sottotetti custodiscono elementi strutturali originari di grande fascino, come travi in legno antico, murature in pietra o vecchi comignoli. Eliminare o coprire questi elementi può voler dire rinunciare a una delle poche firme architettoniche autentiche presenti nella casa.
Piuttosto che nasconderli, conviene restaurarli e integrarli nel progetto. Anche una semplice trave può diventare un asse visivo che guida l’intero arredamento.
Come collegare la mansarda al resto della casa
Una mansarda abitabile non è solo un ambiente “in più”, ma un piano in più. Collegarlo in modo armonico al resto della casa è fondamentale. Le scale, se mal progettate, rischiano di rubare spazio e incidere negativamente sull’intero assetto.
Esistono però soluzioni leggere e compatte: scale a chiocciola minimali, sistemi retrattili, o ancora passerelle sospese che trasformano il collegamento in un gesto architettonico.
Quando lo spazio non è abitabile, ma può essere utile
Non tutte le mansarde possono diventare stanze. A volte l’altezza media è insufficiente o i regolamenti non permettono il cambio di destinazione d’uso. Questo però non significa che lo spazio vada sprecato.
In molti casi si può aprire il volume sul piano sottostante, creando un doppio soffitto o una zona soppalcata. Si ottiene così un respiro verticale, una maggiore luminosità e spesso anche un valore aggiunto all’intero appartamento.
E se la mansarda potesse diventare il cuore segreto della casa?
La risposta arriva solo a progetto compiuto. Ma l’impressione – o la tentazione – di aver finalmente trovato “il proprio spazio” sotto il tetto, è un dettaglio che nessuna planimetria riesce a restituire davvero.
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