Comune di Mantova, al via le verifiche sui percettori del reddito di cittadinanza

L'assessore Caprini

MANTOVA – La Giunta del Comune di Mantova ha approvato il “Piano di verifiche sostanziali e controlli anagrafici sulla composizione del nucleo familiare dichiarato a fini Isee dai beneficiari del reddito di cittadinanza residenti nel Comune di Mantova, con appendice relativa al controllo puntuale di singoli casi”.

In sostanza – ha detto l’assessore al Welfare Andrea Caprini –, viste le disposizioni e gli articoli di legge, gli uffici preposti del Comune dovranno verificare i requisiti di residenza e di soggiorno dei beneficiari del reddito e della pensione di cittadinanza, secondo le modalità definite mediante l’Accordo sancito in sede di Conferenza Stato-Città ed Autonomie Locali”.

Partirà quindi un programma organico e pianificato di controlli sui percettori del reddito di cittadinanza, come previsto dalle norme e sulla base delle ultime indicazioni ministeriali. Si tratterà sia di verifiche a campione (5%), sia di un controllo puntuale di tutti quei singoli casi che destano fondati dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni fornite, per esempio relativamente a situazioni già conosciute dai servizi. Il controllo riguarderà gli aspetti anagrafici, nonché quelli reddituali e patrimoniali dichiarati in sede di presentazione della dichiarazione Isee, e servirà per verificare se sono state fornite indicazioni non congrue o se sono stati omessi dei dati rilevanti e quindi si è percepito un contributo indebitamente. Se dalla verifica emergeranno incongruità e incoerenze scatterà l’iter amministrativo delle sanzioni previste dalla legge.

È un passaggio importante e fondamentale, che finalmente diventa operativo – ha sottolineato l’assessore Caprini –. I cittadini devono sapere che l’erogazione di sussidi dalla pubblica amministrazione non è una cosa da prendere alla leggera, i controlli ci sono e ci saranno, che tutti i casi dubbi verranno verificati approfonditamente e tutte le situazioni irregolari verranno sanzionate. È una questione di equità e di giustizia, di rispetto della legge e non c’è spazio per i ‘furbetti’, perché ogni euro percepito senza averne diritto è un euro sottratto a un altro cittadino che ne aveva davvero bisogno”.

L’esito delle verifiche sarà poi comunicato all’Inps per il tramite della piattaforma digitale del reddito di cittadinanza finalizzata al coordinamento dei Comuni (piattaforma GePI). Sono quest’ultimi, infatti, gli enti responsabili, secondo le modalità definite nell’accordo, per i controlli anagrafici, attraverso l’incrocio delle informazioni dichiarate ai fini Isee con quelle disponibili presso gli uffici anagrafici e quelle raccolte dai servizi sociali e ogni altra informazione utile per individuare omissioni nelle dichiarazioni al fine del riconoscimento del reddito di cittadinanza.