Mantova, in commissione i bilanci Servizi Sociali e Aspef. Più risorse al welfare, aumenti per alcune tariffe delle Rsa

L'assessore Andrea Caprini

MANTOVA – In questi giorni ha preso il via l’iter di approvazione del bilancio di previsione 2022-2024 che lo vedrà transitare prima nelle commissioni consiliari per poi essere portato in Consiglio Comunale per il voto. Venerdì 3 dicembre sarà la volta della commissione Servizi Sociali nella quale verrà esposto nei dettagli la parte del bilancio inerente il settore welfare e il bilancio di previsione 2022 di Aspef.

Il settore del welfare ha visto in questi anni una costante implementazione della spesa corrente, che ha registrato nel primo anno dell’amministrazione Palazzi 9 milioni e 900 mila euro, 11 milioni e 150 mila euro nel 2019, arrivando nel 2022 alla cifra di 11 milioni e 900 mila euro, superando addirittura l’ultimo anno pre-covid.

“Nel bilancio di previsione 2022 – ha spiegato l’Assessore al Welfare Andrea Caprini – cresce ancora l’investimento della giunta Palazzi nel sostegno alle fragilità con gli strumenti del welfare locale”.

Il bilancio infatti prevede 2 milioni per l’area disabilità (centri diurni, residenze, progetti dopo di noi, interventi domiciliari), quasi 1,25 milioni per i servizi per minori (affidi e comunità educative), 1 milione per gli anziani (servizi diurni, domiciliari e residenziali), 940.000 euro per sostenere le famiglie in precarietà economica.

“Una serie di azioni composite, – illustra Caprini – per aiutare le famiglie in difficoltà in questa fase di ripartenza. Non sussidi una tantum, non un’assistenza economica passiva, ma servizi veri”.

Sul versante Aspef il bilancio dell’azienda speciale guarda all’uscita dalla pandemia con l’obiettivo di riportare in equilibrio gli assetti delle due Rsa ritoccando necessariamente al rialzo alcune tariffe.

La decisione prende atto dell’innalzamento del costo di gestione giornaliero delle due Rsa, in particolare della Bianchi, a causa del calo di saturazione dei posti negli anni 2020 e 2021.

Nello specifico a fronte di un costo giornaliero nel 2019 pari a 101,86 euro per l’Isabella Este e 94,70 euro per la Bianchi, nel 2021 vediamo la Isabella d’este mantenere gli stessi costi mentre la Bianchi passa a 125,35 euro che diventano 131,34 euro nel 2021, anno in cui anche i costi giornalieri medi della Isabella d’este passano a 127,18 euro.

Tuttavia l’Amministrazione per gli anni 2020 e 2021 ha deciso di tenere ferme le rette stanziando risorse dedicate e azzerando i naturali rincari per non gravare sulle famiglie in un periodo particolarmente difficile, a differenza di altre strutture dove tali aumenti invece si sono resi indispensabili. L’aumento della quota sanitaria stanziato dalla Regione Lombardia, pari al 3,7% della quota, porta ad Aspef di fatto 1,60 euro al giorno a posto letto, comunque largamente insufficiente anche solo per coprire i rincari energetici.

I costi di gestione di un ospite in Rsa sono ovunque sempre più elevati perché il carico assistenziale di cura richiesto aumenta, a questo si aggiungono i consistenti costi vivi derivanti dal Covid, come ad esempio le continue sanificazioni, e i rincari dei costi energetici che si aggirano attorno ad un +40%. L’insieme di tutti questi fattori unitamente al calo di saturazione dei posti letto, solo nelle ultime settimane si registra una ripresa dei nuovi ingressi, rende inevitabile un aumento delle rette, definito in + 2 euro al giorno per le camere singole e + 4 euro al giorno per le camere doppie.

Invariate invece le rette per le camere a 3 e 4 posti letto, che rimangono in assoluto le più basse di tutta la provincia.

Una misura dolorosa ma necessaria – commenta l’Assessore Caprini – per garantire l’equilibrio di Aspef e delle strutture dopo la pandemia; abbiamo condiviso con l’azienda di concentrare lo sforzo in un aumento una tantum sul 2022, mentre non sono previsti aumenti per gli anni successivi”.

“Complessivamente – conclude l’Assessore – daremo continuità anche a una ampia gamma di misure, che hanno allargato e rafforzato in tutti questi anni la rete di protezione di welfare sulla città. Nel bilancio 2022 ci sono le risorse per dare continuità ai progetti di microcredito e di housing sociale con la rete di Caritas, il potenziamento dei servizi di bassa soglia con il piano emergenza freddo sul dormitorio e l’equipe degli educatori di strada, l’emporio solidale per contrastare la povertà alimentare, gli sportelli di vicinato nei grandi complessi condominiali ERP, l’adesione alla rete SAI per l’integrazione dei rifugiati e dei minori stranieri non-accompagnati, il progetto Lunattiva, la consegna farmaci e spesa a domicilio per anziani soli. Rafforzeremo le reti di prossimità in un’ottica di sussidiarietà con le associazioni di volontariato e il terzo settore, vere antenne sociali diffuse nei quartieri della nostra città, per intercettare e avvicinare alla presa in carico dei servizi le nuove povertà.”