Al Martelli arriva la capolista Sassuolo, ma il Mantova può e deve crederci

MANTOVA – Quella di Davide contro Golia è una metafora che, giocoforza, accompagna l’intera stagione del Mantova. La cenerentola che dalla Serie D (scampata) si è ritrovata a vincere in carrozza la Lega Pro e a giocarsela con i “grandi” della Serie B, mantenendo la sua identità e quasi per intero la sua rosa per molti versi giovane e inesperta, ha imparato da agosto a questa parte a doversi confrontare con delle vere e proprie corazzate imbottite di mestieranti esperti non solo di questi, ma anche talvolta  di ben altri palcoscenici.

In ogni caso, se c’è un “Golia” in questo campionato di B, quello è proprio il Sassuolo. I neroverdi a maggio sono retrocessi in cadetteria dopo diversi anni in A, ma il primato in classifica (55 punti messi in cascina finora, due in più dell’inseguitrice Pisa) certifica la forza e il valore della formazione emiliana, che ha mantenuto l’ossatura e alcuni fuoriclasse con l’obiettivo di ritornare subito nella massima serie. Uno su tutti: Domenico Berardi, che all’andata al Mapei è ritornato da un infortunio che lo teneva ai box da tempo ed è risultato decisivo per la vittoria contro un Mantova che se l’era giocata eccome e che non è andato lontano dallo strappare un pareggio che sarebbe stato ampiamente meritato.

Davide, e in questo caso ci riferiamo a mister Possanzini, ha parlato per mesi del fatto che i suoi giocatori debbano essere consapevoli delle loro qualità e del fatto di poterci stare, come la classifica dimostra, in questo campionato. Il Mantova che domani torna al Martelli è allora una squadra più matura e senz’altro coesa, appena ritoccata dal mercato invernale, ferita dall’inopinato ko a Modena, ma anche consapevole del fatto di poter portare a casa un risultato positivo contro la capolista della Serie B. Al cospetto di avversari sulla carta più quotati, i biancorossi possono mettere in campo la forza delle idee, per usare le parole pronunciate nelle scorse ore dal mister del Sassuolo Fabio Grosso: “Ha caratteristiche chiare, è una squadra che ha fatto molto bene, sono insieme da diverso tempo e quindi portano avanti un’idea forte. La conosciamo, li abbiamo visti, li abbiamo già affrontati, sappiamo tutte le insidie che nasconde questa gara e cercheremo di farci trovare pronti, perché il nostro obiettivo è quello di essere presenti e sapere che sarà una partita in cui servirà una grande continuità, una grande presenza sul terreno di gioco e noi cercheremo di avere queste caratteristiche”.

La forza delle idee contro la forza tecnica ed economica di un avversario per certi versi fuori luogo in questa categoria. Anche questa è una delle chiavi di lettura della sfida di domani. La parola spetterà, come sempre, al campo: e sul terreno di gioco del Martelli sono pochissime le squadre che hanno fatto risultato pieno. Al Sassuolo, che ha portato a termine diverse operazioni di mercato a gennaio, mancheranno Thorstvedt, Mazzitelli e Skellerup. Il Mantova dovrà ancora fare a meno di Aramu e Bani: quasi scontato, anche a questo giro, l’utilizzo sulla fascia sinistra di Simone Giordano. Il resto della formazione titolare, come sempre, è tenuto debitamente nascosto fino all’ultimo da mister Possanzini, che sogna lo sgambetto a una delle squadre in cui è cresciuto come vice allenatore all’ombra di Roberto De Zerbi. Potendo contare, ancora una volta, sulla spinta del pubblico biancorosso.