CHIAVARI – Un episodio fatale e troppi alti e bassi, oltre ad una minore qualità delle giocate: queste in sintesi le cause della sconfitta del Mantova sul campo della Virtus Entella. «Abbiamo sbagliato una lettura difensiva alla prima occasione in cui si sono avvicinati all’area – dice il tecnico -: dopo appena 7′ abbiamo preso gol su un piazzato. Poi abbiamo cercato gli spazi e pian piano li abbiamo trovati. L’ultimo quarto d’ora del primo tempo abbiamo fatto bene e potevamo anche segnare più di un gol. Nella ripresa invece la partita ha perso ordine: ci siamo allungati, abbiamo lasciato campo e lì abbiamo fatto più fatica. Nonostante questo la squadra ha dato tutto: il risultato è negativo, ma non credo si possa parlare di brutta prestazione. Ci sta perdere, non è un dramma: quello che mi interessa è la continuità. Oggi abbiamo avuto troppi alti e bassi. Ai ragazzi non rimprovero nulla, hanno finito la gara stremati. È chiaro che ci sono colpe nostre, perché non siamo riusciti a fare risultato: dobbiamo lavorare per ridurre al minimo queste situazioni. Abbiamo affrontato una squadra difficile e, subendo gol all’inizio, gli spazi sono stati pochi. E’ necessario insistere sulla continuità della prestazione nell’arco dei 90 minuti».
Qualche spiraglio positivo, secondo il tecnico, c’è nonostante il ko. «Sì, perché ce la siamo giocata provando a tenere il pallino del gioco e a fare la partita. Le difficoltà ci sono, lo dimostrano i risultati di questa Serie B: anche squadre più blasonate delle nostre hanno faticato in campi complicati. Il livello si è alzato, ma noi non siamo ancora al top: conosco i miei ragazzi e so che i margini ci sono. La medicina resta il lavoro: non bisogna fare drammi né pensare di non essere all’altezza. Lo siamo, eccome. Sono gli episodi che spostano gli equilibri: con più continuità alzeremo il livello. Quanto ai cambi, a volte incidono e a volte meno, come in questo caso: ma tutti hanno dato il massimo. Siamo solo alla terza giornata e i margini di crescita sono ampi».
Gol subito di testa su calcio piazzato: «Ieri in quasi tutte le partite c’è stato almeno un gol su piazzato. O siamo tutti scarsi noi allenatori che ci lavoriamo tanto, oppure è semplicemente il calcio: a volte segni, a volte subisci. Ci prendiamo le nostre responsabilità, certo, perché in alcune letture siamo stati imprecisi. Ma è anche questione di episodi: oggi ci è girata male e non siamo stati la miglior versione del Mantova che conosco io. Tuttavia fa parte del gioco e accetto quello che il campo ci ha dato».
«Sapevo che Debenedetti avrebbe potuto creare pericoli sulle palle vaganti e infatti è stato bravo nell’occasione salvata da Castellini: gli auguro davvero il meglio – prosegue Possanzini -. Quanto alla maggiore fisicità dei liguri, non credo sia stata decisiva. Piuttosto siamo stati meno puliti tecnicamente: e quando manca pulizia nel gesto, crei meno pericoli. L’unico momento in cui abbiamo alzato il livello qualitativo è stato nell’ultima parte del primo tempo, e la differenza si è vista».
Risposta telegrafica sulla scelta tecnica a centrocampo: anche in questa gara Wieser è stato preferito al più esperto Majer. «È stata una scelta tecnica. Wieser sta bene, in questo momento ha passo e spunto, interpreta il ruolo con caratteristiche diverse, ha lo strappo e qualità da trequartista. Pensavo che contro una squadra molto chiusa potesse aiutarci ad aprire il gioco».