MANTOVA – Dopo oltre due mesi di attesa, domenica sera si è finalmente spezzato l’incantesimo. Il Mantova di mister Davide Possanzini è tornato alla vittoria: la prima in trasferta di questa stagione, e sul campo di una diretta concorrente per la salvezza come la Sampdoria, alla quale i biancorossi hanno lasciato anche la maglia nera di fanalino di coda.
Un piccolo ma significativo passo avanti in un campionato fin qui avarissimo di soddisfazioni, che ha visto anche la sostituzione del direttore tecnico Christian Botturi con il nuovo diesse Leandro Rinaudo. Non a caso, quest’ultimo ha parlato di «un centimetro» guadagnato sulla strada verso la salvezza. Perché, ora più che mai, serve dare continuità.
Sabato al Martelli arriva il Padova, altra concorrente diretta per la permanenza in Serie B. I veneti, nelle prime undici giornate, hanno raccolto 14 punti contro gli 8 dei virgiliani: se il Mantova vuole ridare fiato a una classifica ancora asfittica, non c’è altra via che tornare a far bottino pieno in casa, in quello stadio che nelle ultime stagioni era sempre stato un fortino e che oggi è diventato il teatro degli incubi.
Sfatare anche questo tabù è la missione immediata, per rimettersi in carreggiata e consolidare la panchina di Possanzini. Sarà una vera prova del nove… e dei 9.
Già, perché gli 8 gol segnati finora – di gran lunga il peggior bottino offensivo del campionato – sono stati realizzati da soli tre giocatori: Mancuso (4 reti), Fiori e Ruocco (2 ciascuno). Si attendono segnali incoraggianti anche dagli altri (tutti ovviamente a quota zero) esterni e numeri “9”, cioè Bonfanti e Mensah.
Quest’ultimo, pur non essendo mai stato un centravanti da grandi numeri, si è rivelato decisivo, a modo suo, nel rompere gli equilibri a Marassi, mandando in tilt i marcatori blucerchiati e confermandosi pedina preziosa nel sistema di Possanzini. Dal giovane attaccante bergamasco, invece, ci si aspetta molto di più sottoporta.
Sbloccare uno o più giocatori del reparto avanzato prima della nuova sosta per le nazionali sarebbe un segnale importante: ovviamente per la classifica, ma anche per certificare che i tre punti di Marassi non sono stati un caso e la squadra ha veramente cambiato passo, dopo un lungo periodo buio.
















