Possanzini: “Catanzaro forte, usiamo la testa. Pubblico determinante, divieto a Cremona ingiusto”

MANTOVA – Dopo sette punti in tre gare, il Mantova non vuole fermare la sua corsa salvezza: al Martelli arriva il forte Catanzaro. Ma prima di analizzare il match di Pasquetta, il tecnico commenta il divieto di trasferta per i tifosi biancorossi per la gara successiva, del 25 aprile, a Cremona. “È una decisione che faccio davvero fatica a comprendere, e anche a commentare. Da una parte si parla tanto di riavvicinare la gente allo stadio, dall’altra si impongono restrizioni così pesanti. Le presenze negli stadi stanno aumentando, c’è entusiasmo. Non riesco a vedere il senso di questi divieti: non stiamo parlando di criminali, nessuno va in giro per creare problemi. In questa fase del campionato, si va in trasferta per sostenere la propria squadra, non per altro.”

Come arriva il Mantova alla sfida contro il Catanzaro? “Ci arriviamo con fiducia. Dopo tre risultati utili consecutivi è cambiato l’aspetto mentale: il modo in cui abbiamo chiuso la partita contro lo Spezia ci ha dato ulteriore consapevolezza. Le gare non sono mai finite, bisogna sempre restare dentro la partita, anche quando gli episodi girano contro. Abbiamo lavorato bene durante la settimana, sono fiducioso che faremo una buona gara.”

Quanto hanno inciso i risultati positivi sul lavoro settimanale e sull’atteggiamento della squadra? “Tanto. Quando attraversi un buon momento, lavori con maggiore serenità. La fiducia in ciò che facciamo non l’abbiamo mai persa, ma è normale che nei periodi difficili si perda un po’ di sicurezza, anche inconsciamente. Abbiamo sempre cercato di mantenere l’equilibrio, sia prima che adesso. Siamo soddisfatti: i risultati ci stanno dando ragione. Però se guardi la classifica, là in fondo non è cambiato molto. Mancano cinque partite, tutte determinanti. Quella col Catanzaro può rappresentare una svolta, ma non è decisiva. Dobbiamo scendere in campo per vincere. Ho cambiato meno formazioni ultimamente perché i giocatori mi stanno dando garanzie, ma anche chi entra a partita in corso sta facendo la differenza — è successo sia con il Brescia che con lo Spezia. I subentrati sono importanti quanto i titolari.”

Che tipo di Catanzaro bisogna aspettarsi? Sarà una gara simile a quella con lo Spezia? Serviranno più testa, cuore o gambe? “Il Catanzaro è una squadra forte, un modello per tante società. Ha seguito un percorso preciso, mantenendo la stessa filosofia anche dopo il cambio in panchina. Dopo qualche difficoltà iniziale, sta raccogliendo i frutti. È una squadra diversa dallo Spezia: gioca tanto a calcio, bisogna saper leggere la partita e non correre a vuoto. Sarà una gara complicata, ma vogliamo giocare con i nostri principi e portare a casa un risultato. Tutto parte dalla testa: se sei a posto mentalmente, il cuore ti segue e le gambe vanno da sole. Sono fiducioso. Questa partita è un’opportunità per mostrare chi siamo. Spero che il pubblico ci stia vicino: in certe fasi può essere decisivo. Non è un caso che segniamo spesso sotto la nostra curva.”

Il Mantova è andato in svantaggio in 10 delle ultime 11 partite. “Sì, evidentemente non ci piacciono le cose semplici (sorride). Ci stiamo lavorando, ma non è una cosa facile da sistemare. Adesso abbiamo il dovere e l’obbligo di provare a vincere tutte le partite. La coperta è corta, siamo una neopromossa, e dobbiamo migliorare questo aspetto. Il 20’ del primo tempo, statisticamente, è il nostro momento peggiore. Però ci sono anche tanti numeri che dicono che stiamo facendo bene, soprattutto in zona offensiva e per mole di gioco. Dobbiamo nascondere i nostri difetti esaltando i pregi. Fino all’ultimo una partita può cambiare… e con essa la stagione.”

State facendo delle tabelle salvezza nello spogliatoio? “Io no, ma sento i giocatori che ne parlano. Ed è normale, le fanno tutti nel calcio. Io non le faccio perché mi viene l’ansia: quando le fai, poi vedi che gli altri vincono sempre, succede così. Preferisco concentrarmi su quello che dobbiamo fare noi, e trasmettere questa mentalità ai ragazzi. Se facciamo il nostro, ce la facciamo. Non siamo nella condizione di guardare gli altri: dipende tutto da noi.”

Che settimana è stata per Maggioni e Cella: eroe ed eroe “mancato” contro lo Spezia? “È stata una settimana bella per entrambi. Maggioni ha fatto una doppietta, subentrando a Radaelli, che si era fatto male. La cosa che mi lascia sereno è che chi non gioca riconosce il valore di chi va in campo. Quando Radaelli ha segnato al 95’ contro il Brescia, il primo a corrergli incontro è stato proprio Maggioni, il suo sostituto naturale e anche rivale — sportivamente parlando. È la dimostrazione che quando fai del bene, ti torna altrettanto. Guido un gruppo di ragazzi che si vogliono bene: chi non gioca, sostiene chi gioca. Questo spirito dobbiamo sfruttarlo fino alla fine.”

Cosa sarebbe disposto a fare mister Possanzini per la salvezza? “Una bella camminata, anche perché devo dimagrire (sorride). Sarà il direttore sportivo a renderla ufficiale. Spero di farla con calma, prendendomi tutto il tempo necessario.”