1119 alloggi popolari sfitti in provincia di Mantova. Carra: “è il fallimento della giunta Fontana”

MANTOVA – 1119 alloggi Aler sfitti nella provincia di Mantova. Questo il dato allarmante emerso  da una ricerca effettuata, con  accesso agli atti presso tutte le Aler della Lombardia, dal gruppo consiliare regionale del Pd. Dei 1119 alloggi Aler vuoti nella provincia di Mantova 87 sono liberi, ben 661 sono sfitti per carenza di manutenzione che non beneficiano al momento di alcun finanziamento. E ancora, 103 sono in  ristrutturazione, 120 gli sfitti recuperati. Nel solo 2023 si sono resi liberi 148 alloggi.

“Sono dati che dimostrano il fallimento delle politiche abitative della giunta regionale. E tracciano un quadro a dir poco preoccupante, inserendosi in un quadro regionale davvero fosco” dichiara il consigliere regionale dem Marco Carra.

Nel 2023 gli alloggi sfitti di Aler in Lombardia sono pari a 22.496 . Quelli liberati solo nel 2023 sono 3.556, una cifra che non si discosta molto da quella del 2022 che, secondo quanto si poteva ricavare dal Programma regionale di sviluppo sostenibile (Prss), era pari a 3.996. Una cifra che fa prevedere uno scenario fosco per i prossimi anni. Se infatti calcoliamo un aumento medio annuo di 3500 alloggi vuoti e lo moltiplichiamo per i prossimi quattro anni arriviamo nel 2027 a 14 mila, che sommati ai 22.496 già liberi nel 2023 fa 36.496″ sottolinea Carra che continua: “i dati provano che la politica abitativa della Regione non funziona e la legge di assegnazione degli alloggi completamente inadeguata. Se c’è un tale numero di alloggi sfitti, le ristrutturazioni non vanno avanti e  soprattutto non si assegnano le case è dovuto a una  legge del tutto inadeguata che è da rifare”.

“Per questo- spiega il consigliere regionale mantovano-  il gruppo Pd è al lavoro per presentare in autunno una proposta di legge sui servizi abitativi pubblici e privati convenzionati che renda innanzitutto semplice e veloce la procedura di assegnazione degli alloggi. Viste le scarse risorse pubbliche, inoltre, il pubblico si deve far carico della ristrutturazione delle case destinate alle persone con redditi bassi, inferiori ai 16 mila euro l’anno (Sap). Il resto degli alloggi può essere assegnato in stato di fatto a fronte di un accordo tra Regione aziende, sindacati e banche che potrebbe destinare 5000 alloggi vuoti Aler all’anno nello stato di fatto. L’accordo dovrebbe prevedere l’assegnazione gratuita degli alloggi, da parte di Aler e Comuni, fino al completamento dei lavori di ristrutturazione. Per fare questo le banche dovrebbero concedere mutui per la ristrutturazione, le cui rate sarebbero dedotte direttamente dallo stipendio dei lavoratori, con la garanzia delle aziende”.

“Ma non solo per dare risposta alle famiglie con componenti con disabilità gravissima  bisogna emanare bandi specifici per l’assegnazione di alloggi adeguati e anche nello stato di fatto finalizzato a loro. Quanto alle case sul mercato libero l’obiettivo deve essere trovare il giusto equilibrio tra le legittime esigenze di guadagno da affitto del privato e la calmierazione dei canoni per le famiglie, proponendo un canone calmierato con le giuste garanzie di pagamento al privato e garanzie per l’eventuale sloggio per morosità colpevole. Serve trasparenza – conclude Carra – Ogni Aler deve inserire nei prossimi bilanci come mancata entrata i dati riguardanti il numero di alloggi sfitti, box e immobili commerciali vuoti e i relativi costi di mantenimento, quali Imu e riscaldamento”.