2019 anno nero per api e miele: se ne parla sabato al mercato contadino di Borgochiesanuova

La sede del Consorzio Agriturismo Mantovano
La sede del Consorzio Agriturismo Mantovano

MANTOVA – A lanciare l’appello era stato l’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi insieme alle associazioni di produttori durante le ultime festività natalizie: «Produzione di miele giù del 75%». E in effetti il 2019 è stato l’anno peggiore del decennio per il settore, con produzioni in picchiata, un calo medio registrato del 75% e alcune produzioni addirittura azzerate. Un quadro drammatico, tanto che la Regione Lombardia ha aperto un tavolo di confronto per tutelare il settore apistico e arrivando ad un accordo che punta a favorire l’utilizzo delle aree demaniali gestite da Ersaf adatte allo sviluppo dell’attività produttiva apistica, creare le condizioni affinché le aziende apistiche possano incrementare le aree di produzione e specializzazione qualitativa, favorire l’utilizzo delle api come indicatore della qualità ambientale e quali impollinatori con la possibilità di inserirle nelle buone pratiche agricole previste nel futuro Psr.

Questi i dati riguardanti la Lombardia (dati Osservatorio Nazionale Miele):

ACACIA – In Lombardia si registrano produzioni estremamente scarse o nulle: a Mantova 3-5 kg/alveare in pianura, 2-4 kg/alveare in collina.
TIGLIO – tiglio di pianura 3-12 kg/ alveare, tiglio di montagna 12-20 kg/alveare.
CASTAGNO – I raccolti si sono attestati in media sui 10-15 kg/alveare.
ERBA MEDICA – In Lombardia i raccolti di erba medica si sono attestati su valori compresi in un’ampia forbice tra i 3 e i 10 kg/alveare.
MELATA – Rese praticamente nulle salvo qualche sporadico raccolto stimabile in circa 3 kg/ alveare.
MILLEFIORI D’ALTA MONTAGNA DELLE ALPI – In Lombardia le rese si sono attestate sui 6-7 kg/alveare.
RODODENDRO – Si stimano raccolti di 15 kg/alveare.
TARASSACO – Nella provincia di Bergamo si segnala una resa media di 4-5 kg.
MILLEFIORI PRIMAVERILE – Nelle zone di pianura si parla di produzioni a macchia di leopardo di millefiori primaverile a prevalenza di tarassaco comunque inferiori ai 5 kg/alveare spesso lasciato alle api per non dover ricorrere alla nutrizione che è stata invece necessaria dove l’importazione di nettari primaverili non è stata sufficiente.
MILLEFIORI ESTIVO – sono stati registrati raccolti di millefiori estivo piuttosto disomogenei e compresi nell’ampia forbice di 3-15 kg/alveare.

Per quanto riguarda la stima economica dei danni, il miele di acacia risulta essere la tipologia produttiva più esposta sul fronte dei danni economici. Infatti, le valutazioni che provengono dal mondo produttivo indicano una produzione totalmente azzerata per il 2019.

A fronte di un tale quadro, ipotizzando una valorizzazione a 8 euro/kg e una resa – per alveare esposto alla crisi – di 25 kg, si genererebbe una perdita di ricavo per alveare di circa 200 euro che, riferito all’intera produzione delle regioni considerate, risulta pari a 55,4 mln di euro. Data la forte specializzazione di tale produzione al Nord del paese, sono le regioni del settentrione ad essere maggiormente penalizzate, con il Piemonte la cui stima dei danni ammonta a circa 16,4 mln di euro, seguita dall’Emilia Romagna (11,4 mln di euro), la Lombardia (10,2 mln di euro) e la Toscana (10 mln di euro). Per Toscana e Friuli V.G. l’entità dei danni si attesta attorno, rispettivamente, 5 mln e 2 mln di euro.

Ad oggi gli apicoltori si trovano con una perdita del 30-40% all’anno per moria di api. Che se avviene nel periodo del raccolto equivale alla perdita del 30-40% del raccolto.

Le cause vanno fatte risalire in primo luogo ai cambiamenti climatici. Il 2019 è stato caratterizzato fin dall’avvio della stagione produttiva da un susseguirsi di eventi meteorologici estremi accompagnati da episodi anche violenti (grandine, burrasche di vento, esondazioni) che hanno determinato perdite di produzione elevate, soprattutto per quanto riguarda i mieli primaverili. I cambiamenti climatici rendono più difficile per le piante la produzione di nettare, per cui le api sono meno attirate e non si posano sui fiori, il nettare non le imbratta e non impollinano altre piante. Si interrompe per cui un ciclo di vitale importanza. Al momento, senza apicoltori non ci sarebbe impollinazione.

Altra problematica la diminuzione dei prezzi e la difficoltà di collocare il prodotto sul mercato. Nell’ultimo decennio si è assistito ad un incremento esponenziale dell’esportazione di miele dai paesi asiatici e Ucraina e altri paesi dell’est Europa, verso Europa centrale e occidentale, a fronte di una crescita minima (quando non un calo) del numero di alveari in tali paesi esportatori. La Cina è il primo produttore di miele al mondo (29% della produzione mondiale) ed è il paese con i prezzi di vendita più bassi. Le triangolazioni, inoltre, consentono l’arrivo sul nostro mercato di tale tipologia di “miele” spacciato come miele comunitario, pur provenendo da paesi terzi. Tali triangolazioni avvengono in paesi (sia dell’Est Europa sia della UE) che sono essi stessi produttori di miele.

Ad oggi l’Associazione mantovana apicoltori raggruppa più di 400 soci e sono in continuo aumento soprattutto mantovani, ma anche da qualche provincia vicina. C’è una costante richiesta di avvicinamento all’apicoltura soprattutto da parte di giovani under 30 e under 40, sia con già aziende agricole avviate, sia da parte di ragazzi e ragazze che partono da zero. Tra le varietà di miele prodotte, al fianco di quelle classiche c’è una nuova entrata: il miele di amorfa, una pianta esotica arrivata in Europa nel ‘700 che ora si trova facilmente nel nostro territorio ed è molto gradita alle api.

Sabato 8 febbraio dalle 10 alle 12 all’infopoint del mercato contadino sarà presente Francesca Ferri, apicultrice e rappresentante dell’associazione apicoltori mantovani con degustazioni di miele. L’evento, che si terrà durante la mattinata è dedicato alla tutela della api. Per l’occasione l’Associazione apicoltori mantovani distribuirà delle bustine con semi impregnati di nettare per attirare le api e gli altri insetti impollinatori. I cittadini potranno così abbellire il proprio giardino e nello stesso tempo dare una piccola mano alle api. Durante la mattinata una rappresentante dell’associazione apicoltori mantovani farà degustare diversi tipi di miele. L’esperta sarà inoltre disponibile a rispondere alle domande alle curiosità dei consumatori sui benefici del miele, su come riconoscerli, sulle loro caratteristiche e su come utilizzarli. Scopo dell’iniziativa sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave problema della scomparsa delle api.

Al mercato contadino e in dispensa contadina si potranno trovare quattro aziende con il miele: l’Azienda Agricola Dalla Ricca, l’Apicoltura Borgo Abate, l’Azienda Agricola Malavasi e l’Azienda Agricola Bertoletti.

Tra gli eventi legati al mondo delle api l’Associazione apicoltori mantovani organizza insieme al Cinema del Carbone due eventi: mercoledì 12 febbraio alle 20.30 proiezione del film “Honeyland” a seguire Honey bar, mentre domenica 16 febbraio alle 16 proiezione del film ”Bee Movie” a seguire Honey Bar.