8 settembre 1943, sono passati 80 anni. Due gli eventi celebrativi dell’Anpi

MANTOVA – L’ANPI di Mantova, insieme al Comune di Mantova, si appresta a celebrare l’80° anniversario degli eventi che, anche nella nostra città e nella nostra provincia, diedero il via alla guerra di Liberazione dall’occupante nazista e dal regime fantoccio di Salò. A ridosso dell’8 settembre che nel 1943, per un attimo, accese le speranze di vedere finita la guerra, due saranno gli appuntamenti pubblici al quale sono invitati tutti i cittadini: il 9 settembre alle ore 11 presso la Stazione Ferroviaria sarà ricordato il sacrificio del capitano Renato Marabini, medaglia d’argento al Valore Militare, colpito da una raffica di mitra sulla scalinata della stazione durante la disperata resistenza per fermare l’avanzata delle truppe tedesche. Saranno presenti il gonfalone della città di Imola insieme ad una delegazione dell’ANPI della città romagnola, di cui Marabini era originario. Il discorso ufficiale sarà tenuto dallo storico prof. Carlo Benfatti dell’ANPI di Mantova. Il 12 settembre, alle ore 11.00 si terrà il ricordo di don Eugenio Leoni presso il cippo di Belfiore a lui dedicato. Arrestato e torturato per avere aiutato militari italiani a scappare, proprio sul lago venne finito con un colpo alla nuca all’alba del 12 settembre 1943. Il discorso ufficiale sarà tenuto da don Giovanni Telò. Per Emanuele Bellintani, Presidente della sezione “Felice Tolazzi” di Mantova: “questo è il compimento di un percorso di memoria attiva che portiamo avanti da anni nel capoluogo, per ricordare chi, tra militari, lavoratrici, lavoratori, studenti, parroci già in quel tragico settembre di sangue fece una scelta di libertà di fronte alla barbarie”. Saranno inoltre deposte corone di fiori alla lapide che ricorda Giuseppina Rippa e agli ingressi dei campi di concentramento in cui furono internati centinaia di migliaia di militari italiani. “La vicenda di Rippa” – continua Bellintani – “è il simbolo della solidarietà popolare dei mantovani di cui dobbiamo essere eredi orgogliosi. L’attualità vede la negazione degli ideali di quelle giovinezze spezzate. La memoria è quindi la base d’impegno per il futuro”.

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