A Canneto gli stati generali del vivaismo: formazione, export e cultura del verde per il rilancio

CANNETO SULL’OGLIO – Il comparto vivaistico di Canneto sull’Oglio guarda al futuro e punta alla sostenibilità e all’export come strategie per rilanciare un distretto produttivo che, con una produzione lorda vendibile di oltre 240 milioni di euro e più di diecimila addetti, rappresenta uno dei distretti produttivi più importanti a livello europeo.

“Vogliamo creare una rete per rilanciare il territorio”, ha dichiarato questa mattina Stefano Zecchina, presidente del Consorzio PlantaRegina, che da Canneto sull’Oglio ha inaugurato – insieme al sindaco Nicolò Ficicchia, al presidente della Provincia Carlo Bottani, al presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, all’assessore regionale Alessandro Beduschi, al presidente provinciale di Coldiretti Fabio Mantovani e alla direttrice Erminia Comencini – la quarta edizione del forum “Il verde del futuro”, una due giorni che, di fatto, rappresenta gli stati generali del comparto florovivaistico.

Coldiretti, fra gli organizzatori dell’evento insieme a PlantaRegina, è stata artefice di una conquista significativa per il settore, che dallo scorso luglio può contare su una legge delega, che “nel giro di poche settimane potrà contare su una bozza di decreti delegati, sui quali il Governo si confronterà con le organizzazioni agricole per arrivare a definire il quadro normativo nel più breve tempo possibile”, ha annunciato il sottosegretario al Masaf, Patrizio La Pietra.

Le sfide per il settore sono molteplici, dai cambiamenti climatici alla formazione, dalla carenza di manodopera specializzata alle difficoltà legate ad un ricambio generazionale difficile in assenza di adeguata redditività. “Coldiretti insieme alla Consulta nazionale dei florovivaisti ha portato le piante nelle scuole, per fare formazione e creare cultura del verde, la cui importanza è stata riconosciuta nel pieno della pandemia – ha spiegato il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini -. Dobbiamo aprirci sempre di più ai mercati internazionali e, per essere competitivi rispetto ad altre realtà, abbiamo la necessità di investire in infrastrutture”. E sempre sul fronte internazionale, Coldiretti sta operando per ottenere la reciprocità anche nell’uso dei mezzi tecnici. “Non dobbiamo demonizzare gli agrofarmaci – ha proseguito Prandini – perché il loro corretto utilizzo serve a proteggere un patrimonio ambientale e, se un principio attivo può essere utilizzato in uno degli Stati Membri, chiederemo alla Commissione europea che questo possa in automatico essere impiegato anche in tutto il territorio dell’Ue, così da non creare concorrenza sleale all’interno dell’Unione europea”.

L’esempio lombardo in tema di difesa fitosanitaria è emblematico per impegno e risultati ottenuti, “per questo chiediamo all’assessore all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, di promuovere anche nella Conferenza delle Regioni il modello regionale, che si è mostrato efficace, anche in altri territori”.

Invito prontamente raccolto dall’assessore Beduschi, che ha posto l’accento sul ruolo del verde pubblico anche nei contesti urbanizzati e ha invitato l’Unione europea a promuovere modelli di rinaturazione non in contrasto con le esigenze produttive di filiere che hanno nel proprio Dna la sostenibilità, a partire “dalla filiera del pioppo, che rischia di scomparire”.

“Il settore florovivaistico lombardo – ha commentato Beduschi – rappresenta circa il 9% del totale nazionale. Tutto questo è frutto del lavoro di 6.500 imprese tra vivai e aziende specializzate nei servizi del verde, con oltre diciottomila occupati. Per questo, oggi è stato importante discutere delle prospettive di un comparto strategico, anche alla luce della recente Legge Delega che introduce importanti novità”.

Durante il convegno, l’assessore ha sottolineato come la nuova normativa si ponga l’obiettivo di dare finalmente un quadro normativo chiaro e definito al comparto, valorizzando il florovivaismo lombardo attraverso strumenti adeguati e politiche di sviluppo che favoriscano l’innovazione e la sostenibilità. “È fondamentale – ha aggiunto Beduschi – supportare le nostre imprese con iniziative mirate, che possano accompagnare il comparto verso una crescita sostenibile e competitiva, valorizzando anche il ruolo dei giovani e delle nuove tecnologie nel rinnovare le nostre tradizioni”.

“Occorre pensare in grande – ha concluso l’assessore Beduschi –  e guardare alle opportunità di espansione che il mercato globale ci offre, rafforzando al contempo l’identità e l’eccellenza del nostro florovivaismo. Per questo, ribadisco l’impegno di Regione Lombardia a sostenere le imprese con strumenti adeguati per favorire la crescita di un settore dalle grandi potenzialità”.

Fra gli elementi da migliorare nel prossimo futuro per il vivaismo, non soltanto cannetese, c’è il tema della burocrazia, che “rallenta e complica l’attività delle aziende e disperde energie fondamentali”, ha posto l’accento il vicepresidente del Consorzio PlantaRegina, Paolo Arienti, così come la lotta alle fitopatie, che rischiano di rallentare, in particolare, le esportazioni (nel corso della tavola rotonda è stato richiamato il caso britannico, complicato dal fatto che il Regno Unito è uscito dall’Ue e sta imponendo forti restrizioni, anche per rilanciare internamente il settore florovivaistico).

E così, fra le opportunità della recente legge delega, illustrata da Alessandra Caputo della Fondazione Tosoni, alla necessità di “fare formazione, investire in promozione e innovazione, incrementare l’export”, come ha ricordato Nada Forbici, presidente Assofloro e coordinatrice della Consulta nazionale dei florovivaisti di Coldiretti, e alla nascita imminente delle consulte regionali di Coldiretti sul florovivaismo, come ha anticipato il presidente Mario Faro, è emersa anche l’idea di rilanciare il comparto florovivaistico puntando su forme nuove di comunicazione.