MANTOVA – La Direzione Inps della Lombardia ha messo a disposizione della Commissione Regionale i dati di monitoraggio delle prestazioni sostegno al reddito relative agli ammortizzatori con causale Covid. I dati riguardano gli eventi di sospensioni dal lavoro fino al 31 maggio.
Nei primi 5 mesi dell’anno sono state autorizzate oltre 12 milioni di ore di cassa integrazione: un dato spaventoso, se si considera che in tutto il 2018 le ore ammontavano a 657mila e nel 2019 a poco più di un milione e mezzo.
Il dato nazionale indica un’autorizzazione per oltre 1 miliardo e 300 milioni di ore di cassa: è il dato più alto di sempre. Non sono ricompresi in questi prospetti i beneficiari delle misure di sostegno al reddito non erogate dall’INPS. Il dato nazionale indica un’autorizzazione per oltre 1 miliardo e 300 milioni di ore di cassa: è il dato più alto di sempre.
“Sono numeri impressionanti – spiega il segretario generale della Cgil di Mantova Daniele Soffiati – che sommati alle stime dei prossimi mesi (un crollo del Pil tra il 9 e il 13%; una caduta delle unità di lavoro a tempo pieno del 9%) danno la misura del momento drammatico che stiamo vivendo. Basti pensare che solo nella nostra provincia, tra inizio marzo e metà aprile, sono andati in cassa integrazione circa 55mila lavoratori dipendenti mantovani. Per proteggere l’occupazione, l’annunciata proroga degli ammortizzatori per Coronavirus è fondamentale. A tale misura dovrà però far seguito una riforma strutturale degli ammortizzatori, e soprattutto una programmazione strategica dei mesi e degli anni a venire. In tal senso il nodo sarà come utilizzare le risorse del Recovery Fund. Bisognerà agire in una logica di programmazione, con interventi strutturali di riconversione e politica industriale. Come detto alcuni giorni fa da Romano Prodi: “serve un piano dello Stato per far ripartire le imprese”.