A Mantova dosi di vaccino finite. Preoccupazione per l’annuncio di Pfizer sul rallentamento delle consegne: ci sono da fare i richiami

Green pass dopo la prima dose di vaccino, varrà 9 mesi

MANTOVA – C’è grande preoccupazione in ospedale a Mantova per l’annuncio di Pfizer la quale ha confermato che le consegne di vaccini rallenteranno a fine gennaio-inizio febbraio, il tempo necessario per modificare il processo di produzione e aumentare il ritmo le settimane successive. Con quelle che verranno fatte domani, l‘Asst di Mantova avrà infatti esaurito le dosi di vaccino a disposizione, ne sono state tenute di scorta solo una decina necessarie per effettuare la settimana prossima la somministrazione ai primissimi operatori sanitari che erano stati vaccinati.
Se non dovessero arrivare le dosi di Pfizer “la situazione – dicono dal Poma – si complica moltissimo proprio perchè bisogna fare il richiamo e non si può posticiparlo, deve essere fatto 21 giorni dopo la prima somministrazione”.
La situazione di Mantova, dove l’Asst ha già effettuato circa 4 mila vaccinazioni a cui si sommano quelle di Rsa e di ospedali privati, è simile in molte zone d’Italia. “Sono in esaurimento infatti in diverse regioni le dosi a disposizione dei vari ospedali per le prime somministrazioni del vaccino Pfizer e, per i richiami già programmati, attualmente si utilizza la riserva del 30%. Se sarà necessario – riferiscono alcuni medici – saranno utilizzati per il richiamo anche i recenti arrivi delle fiale di Moderna, compatibili con Pfizer”. È quanto, riferiscono oggi pomeriggio le principali agenzie di stampa.
Il governo tedesco ha confermato che le consegne di vaccini Pfizer-BioNtech nell’Ue subiranno un rallentamento per un periodo di “3-4 settimane” a causa di lavori presso l’impianto in cui vengono prodotti. “Non appena ho saputo del ritardo ho chiamato l’amministratore delegato di Pfizer che mi ha rassicurato che tutte le dosi previste per l’Ue saranno consegnate nel primo trimestre”, assicura la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
I ministri di Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania e Svezia hanno inviato una lettera alla Commissione europea per esprimere “grave preoccupazione” per i ritardi nella consegna del vaccino contro il coronavirus sviluppato da Pfizer e BioNTech definendo “inaccettabile” la situazione che a loro parere “diminuisce la credibilità del processo di vaccinazione”.

 

 

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