A Mantova è tornata la pioggia ma la situazione siccità resta allarmante

MANTOVA – Dopo 110 giorni senza perturbazioni e caratterizzati da una siccità quasi senza precedenti oggi anche in provincia di Mantova è tornata a farsi vedere la pioggia.
Le precipitazioni dovute a una perturbazione atlantica, accompagnate da un abbassamento delle temperature, sono state finora però di modesta entità e potrebbero continuare ad esserlo anche nei prossimi giorni (10 mm) con una quantità d’acqua assolutamente insufficiente a rimpinguare anche parzialmente le scorte disponibili, proprio peraltro contestualmente all’avvio della stagione dell’irrigazione nelle campagne.
Per questa ragione il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE, Meuccio Berselli ha chiesto, concertato e ottenuto di organizzare il prossimo Osservatorio già tra pochi giorni, a metà mese di Aprile, il giorno 14, per comprendere sia il potenziale effetto delle precipitazioni dei prossimi giorni, sia le possibili soluzioni da attuare per adattarsi ad un clima che sempre di più penalizza comunità e territori alla ricerca di una costante resilienza nella gestione dei fenomeni idro climatici.
E’ il Po in particolare a essere in grande sofferenza. Lo stress idrico dovuto alla scarsità d’acqua sta riducendo il potenziale di resa non solo delle colture invernali, ormai giunte a termine, ma anche della produzione idroelettrica che si attesta a valori minimi degli ultimi 20 anni.
La pioggia è urgente per evitare di ridurre ulteriormente il potenziale di resa e per consentire buone condizioni di semina primaverili. Il clima più freddo del solito dal 20 febbraio ha contribuito a ridurre l’evapotraspirazione, ma non appena le temperature aumenteranno, l’impatto dello stress idrico diventerà evidente, sia per le colture sia per l’habitat, già provato dalla carenza di acqua soprattutto nei tributari, dove si registrano sofferenze della fauna ittica. La disponibilità di risorsa idrica attuale per l’irrigazione sarà inferiore al normale, in quanto il fiume Po ed i suoi principali affluenti sono già a livelli molto bassi e si prevede un limitato ricarico dallo scioglimento delle nevi e dalle future precipitazioni. L’irrigazione inizierà prima del solito e con quantitativi richiesti maggiori a causa dello scarso tenore d’acqua nei suoli, con possibili effetti negativi sulle superficie coltivate che dovranno ottimizzare il ricorso all’irrigazione con turnazioni e dove possibile ritardare la semina. Il picco della domanda d’acqua è atteso, come di consueto, a maggio a causa della sovrapposizione della domanda da parte delle principali colture impiantate nel distretto.