MANTOVA – “Nei primi mesi del 2023 abbiamo messo in campo strumenti e risorse economiche per oltre 61 milioni di euro. Di questi, 43 milioni sono già stati stanziati per ridurre le liste d’attesa sotto forma di incentivi per medici, personale sanitario e per le spese organizzative, al fine di dare risposte più precise e rapide ai cittadini”. Così si è espresso il maggio scorso l’assessore al welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso che fin dal primo giorno del suo insediamento nel 2022 aveva detto di essere conscio che quello delle liste d’attesa era uno dei grandi problemi della sanità lombarda.
All’epoca disse: “Stiamo lavorando per dare risposte ai cittadini che, quando chiedono visite specialistiche, devono avere la garanzia di un appuntamento entro un determinato periodo di tempo”.
Risultato? A luglio 2023, per una ecografia ai tessuti cutanei e sottocutanei, dando la disponibilità a farla in qualsiasi presidio sanitario della provincia di Mantova, bisogna attendere sino a febbraio 2023, ma se qualcuno pensa che i tempi biblici siano per il tipo particolare di ecografia rimarrà deluso perchè per una ecografia muscolotendinea bisogna attendere fino a gennaio.
Come al solito non rimane che rivolgersi al privati e, fatta eccezione per due Centri i cui call center hanno lasciato gli utenti in attesa al telefono per oltre mezz’ora senza ottenere risposta, altri con la massima efficienza hanno individuato la disponibilità per entrambi gli esami diagnostici entro una settimana.
Le liste d’attesa della sanità lombarda continuano dunque a dividere in due la popolazione: tra chi può permettersi di rivolgersi alle strutture private, e dunque non ha bisogno di fare file, e chi invece non ha i mezzi per farlo.
Eppure c’è una legge piuttosto rigida sulle liste d’attesa la quale afferma che il Servizio sanitario nazionale deve garantire una prestazione in 72 ore, se urgente, in 10 giorni se si tratta di un paziente in codice “breve, entro 30 giorni se l’esame è differibile ed entro 120 giorni se è programmato. Tutto ovviamente solo sulla carta.
E se si va sul portale di Regione Lombardia, alla voce “Tempi di attesa delle prestazioni sanitarie”, ci sono tutte le delibere e i provvedimenti approvati dal 2011 in poi sull’argomento, con l’obiettivo dichiarato di ridurre i tempi astronomici che servono per un esame o una visita specialistica. Peccato che al momento tutto rimanga solo nei testi dei provvedimenti