SAN GIORGIO BIGARELLO – Vanno dal periodo Eneolitico (parte finale del Neolitico) o età del rame al medioevo i resti archeologici ritrovati nei giorni scorsi a San Giorgio durante i lavori di riqualificazioni del parco di via Tobagi. Si tratta di più sepolture, che riconducono presumibilmente ad un’area funeraria, la quale sinora assomma almeno tre inumazioni, due delle quali caratterizzate da una qualità di conservazione eccezionale: si tratta, dunque, di un ritrovamento di relativa rarità nell’ambito di questo genere di attestazioni in ambito mantovano.
E’ quanto emerso stamani durante una conferenza stampa tenutasi nel municipio di San Giorgio Bigarello a cui hanno preso parte il sindaco Beniamino Morselli, il Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio Cremona, Lodi e Mantova Gabriele Barucca, il funzionario archeologo Simone Sestito, Hirose Mari in qualità di referente di Palazzo Ducale e Daniela Castagna e Leonardo per SAP, la Società Archeologica che si è occupata degli scavi.
E’ stato così spiegato che in futuro si procederà nell’appurare l’eventuale presenza di ulteriori sepolture nell’area, anche a causa dello scarso interro delle evidenze sin qui rinvenute, ubicate appena al di sotto dello strato di coltivo, non più profondo di 50 cm.
“Si tratta di un caso davvero molto importante per la storia dell’archeologia di questi territori. Una scoperta che arricchisce la complessità di questo territorio e che, sicuramente, dona, ancora una volta, a questo territorio la possibilità di scoprire e di approfondire il suo legame con il suo passato e con la sua storia plurimillenaria. La preziosa collaborazione tra Soprintendenza ed enti locali ha permesso di compiere le delicate operazioni di asportazione dei reperti per il trasporto al Museo Archeologico” ha dichiarato Barucca.
I referenti della SAP hanno illustrato più dettagliatamente l’entità dei ritrovamenti e la presunta datazione, sottolineando che saranno le analisi e i successivi studi a permettere di poter meglio definire dove collocare storicamente il corpo rinvenuto e che, integralmente, è stato trasportato a Palazzo Ducale. Si tratta infatti di un periodo che occupa circa un millennio (Età del Rame) dal 3500 al 2500 avanti Cristo. Negli stessi scavi sono state rinvenute anche altre evidenze successive risalenti all’età del ferro e successivi reperti di epoca medievale.
“Per noi è davvero molto importante dare testimonianza di quanto rinvenuto. La storia di San Giorgio Bigarello è, sostanzialmente, “sotto terra” e l’analisi di quanto possa essere avvenuto, qui, migliaia di anni fa è un valore aggiunto per la conoscenza e per la valorizzazione del nostro territorio. L’idea è quella di illustrare e rendere pubblico, il più possibile, tutto quello che, in collaborazione con la Soprintendenza stiamo facendo, magari realizzando anche dei totem o dei supporti grafici nell’area interessata dagli scavi” ha sottolineato Morselli.
L’area delle necropoli e la conferenza stampa in cui sono stati illustrati i ritrovamenti