PEGOGNAGA – Sulla sanzione per l’abbattimento non autorizzato di 106 alberi, tenere duro o trovare una soluzione condivisa? E’ il dilemma di fronte al quale, a Pegognaga, ha dovuto scegliere la giunta-Zilocchi. Contro l’eventualità del protrarsi sine die del contenzioso, già inveterato di cinque anni, e dall’incerto esito tra Comune e un privato, che nel 2014 aveva abbattuto il proprio boschetto di platani querce e cespugli, la giunta ha deciso per la soluzione condivisa. In verità il proprietario aveva fatto richiesta di abbattimento per 50 alberi. Richiesta invalidata, in base al regolamento comunale ha spiegato in consiglio l’assessore all’ambiente Giulia Caramaschi, per avere il proprietario sforato con l’abbattimento di ben oltre il doppio di quanto richiesto. Ragion per cui l’allora amministrazione-Melli aveva emesso sanzione di 17.667,02 euro, con l’obbligo della totale ripiantumazione. Di qui il contenzioso che ha portato cinque anni dopo Comune e privato in tribunale, dove il giudice ha consigliato le controparti di addivenire ad un accordo. Consiglio accettato da entrambe. Dopodiché il Comune ha respinto la proposta del pagamento risolutivo da parte del privato di 10mila euro in controproposta dell’annullamento di sanzione e ripiantumazione, accettando invece la seconda proposta del versamento di 6mila euro in 24 rate da 250 euro caduna, con l’obbligo di ripiantumare non meno di 50 alberi del medesimo fusto di quelli abbattuti. Con tale accordo s’è così chiusa la questione sul piano amministrativo. Ma non sul piano politico. Su social e stampa la minoranza di centrosinistra l’ha infatti contestato vivacemente, producendo altresì un’interrogazione discussa in consiglio comunale. Con essa RiAttiviamo Pego ha chiesto i criteri sui quali la giunta-Zilocchi si sia basata per addivenire ad un accordo favorevole al privato, a scapito invece del Comune. L’assessore Caramaschi ha spiegato che molteplici sono stati i criteri, primo dei quali quello che la stessa legge nonché il giudice hanno consigliato vivamente la ricerca dell’accordo onde evitare il prolungarsi del contenzioso dall’esito incerto. Il capogruppo della minoranza Fulvio Renusi e il consigliere Edoardo Bottoni si sono detti insoddisfatti, ritenendo prioritario il rispetto del verde, da cui dipende altresì la salvaguardia della salute pubblica.
Riccardo Lonardi