MANTOVA – Erano stati protagonisti di una brutale aggressione a Verona in Borgo Venezia, lo scorso 7 novembre, riconducibile ad un regolamento di conti tra spacciatori, quando avevano prima accoltellato un 37enne marocchino residente nel veronese poi, quando questi, aveva tentato di scappare, l’avevano immediatamente raggiunto e percosso ripetutamente, procurandogli, oltre alle ferite da arma da taglio, la lussazione di una spalla. L’uomo, raggiunto da numerose coltellate, aveva riportato gravi danni al volto, al torace e in gran parte del corpo. Ferite e traumi giudicati guaribili in trenta giorni
A conclusione delle indagini effettuate dalla Squadra Mobile della Questura di Verona, con l’ausilio dei colleghi di Mantova, il Tribunale di Verona ha emesso le ordinanze di custodia cautelare in carcere per entrambi gli autori dell’aggressione, Giuseppe Coppola mantovano 50enne, pluripregiudicato e il 27enne marocchino Ahmed Aribat.
Sono scattate così le ricerche da parte delle Squadre Mobili di Mantova e di Verona, che hanno lavorato sinergicamente. Il 26 novembre si è arrivati all’arresto di Coppola sorpreso all’interno della propria abitazione nel centro di Mantova. Le attività info-investigative sono proseguite nei giorni successivi, rese difficoltose dal fatto che il 27enne marocchino non risultava avere una dimora stabile, vivendo di espedienti e contando sull’aiuto di persone a lui vicine.
Solo attraverso i continui ed accurati servizi di controllo del territorio la Squadra Mobile di Mantova è riuscita ad individuare un appartamento di Te Brunetti, abitato da una cittadina marocchina, dove quest’ultima dal momento dell’accoltellamento stava dando ospitalità e protezione al proprio connazionale.
Ieri pomeriggio quindi, avendo la certezza che il ricercato fosse nascosto all’interno dell’edificio, gli agenti della Squadra Mobile di Mantova hanno deciso di intervenire, facendovi irruzione. Sorpreso e immobilizzato, il ricercato non ha opposto resistenza all’arresto.
La successiva perquisizione dell’uomo ha consentito di rinvenire la somma in contanti di oltre 1200 euro, della quale quest’ultimo non ha saputo giustificare la provenienza, insieme ad un cutter, del materiale utilizzato per il confezionamento di droga e alcuni telefonini, il cui contenuto è attualmente al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.
Al termine degli accertamenti del caso, il 27enne è stato accompagnato in carcere a Mantova a disposizione della Procura della Repubblica di Verona.