MANTOVA – La Canottieri Mincio perde una delle sue figure più care e riconoscibili: è scomparso Alberto Antoniazzi, per tutti semplicemente “lo sceriffo”. Una presenza costante, attenta e sempre disponibile, che per anni ha incarnato lo spirito della società sportiva con il suo stile inconfondibile, fatto di dedizione, discrezione e senso del dovere. A darne notizia è lo stesso circolo sui canali social.
Il soprannome, affettuoso e ormai parte del suo nome, non deve trarre in inganno: Alberto era uno “sceriffo buono”, animato da un profondo amore per la “Cano”, che considerava una seconda casa. Sempre in movimento, spesso in sella alla sua inseparabile bicicletta, vigilava con discrezione sul parco, sul parcheggio e sugli spazi comuni, spesso in compagnia dell’altro “sceriffo”, l’amico Scapi, formando un duo tanto familiare quanto rispettato.
Intransigente con chi parcheggiava fuori posto o non rispettava la pulizia del prato, Alberto sapeva coniugare fermezza e gentilezza. Il suo obiettivo non era punire, ma educare – soprattutto i più giovani – al rispetto degli spazi comuni, al senso civico, alla cura del bene collettivo. Un’educazione silenziosa, fatta più di gesti che di parole.
La sua scomparsa lascia un grande vuoto nella comunità della Canottieri, che oggi lo ricorda con affetto e riconoscenza. Resteranno indelebili i suoi chilometri percorsi in bici, i sorrisi discreti, il suo impegno quotidiano e costante.