MANTOVA – Un incremento di fatturato del 16,5% nel 2023 rispetto all’anno precedente e una previsione di crescita del 24% per i prossimi dodici mesi. Sono due dei dati più salienti del bilancio di esercizio 2023 di Agire, che la società in house della Provincia di Mantova si appresta a chiudere e approvare.
“Il 2023 è stato un anno importante per l’Agenzia, caratterizzato da un incremento dei servizi erogati, dall’avvio dello sviluppo del tema dell’idrogeno, che ha portato da settembre al coordinamento del progetto europeo Hymantovalley, dal supporto alla Provincia in tema di comunità energetiche, dall’apertura dello sportello energia clima nell’ambito del progetto ACE3T per un gruppo di sette comuni incluso il capoluogo” ha ricordato questa mattina in conferenza stampa il Presidente della Provincia Carlo Bottani.
Nello stesso tempo il personale dell’Agenzia con sede in piazza Sordello è stato fortemente rinnovato: a partire dall’Amministratore Unico, Nicola Sodano e dal direttore generale, Nicola Galli.
“Il nuovo organico ha ricevuto dalla Provincia il mandato di gestire e sviluppare ulteriori nuovi servizi: – ha detto Sodano – si tratta di attività che Agire svolge a servizio dell’Ente di via Principe Amedeo con l’obiettivo di conseguire la massima efficienza, garantendo il contenimento dei costi. L’obiettivo trova riscontro nel risultato di esercizio in sostanziale pareggio di bilancio e comunque generando sempre un piccolo utile conservato come riserva caratteristico della gestione di una società quale Agire senza scopo di lucro – ha spiegato l’amministratore unico Sodano -. Il piano industriale triennale prevede un’ulteriore crescita e il conseguente superamento nel 2025 della soglia di fatturato di 1 milione di euro”. Pronto anche il bando per l’inserimento di due nuovi ingegneri in organico.
NUOVO IMPULSO CON I PROGETTI EUROPEI SULL’IDROGENO VERDE: HYMANTOVALLEY E MANTHOVA
Il nuovo impulso ad Agire l’hanno dato soprattutto i progetti sull’idrogeno verde, a partire da Hymantovalley, iniziato a settembre 2023 con durata triennale ed un budget di 9 milioni di euro, ha concluso il suo nono mese di sviluppo.
“Il progetto – come spiegato dal Direttore Galli – mira a finanziare, anche grazie al contributo di fondi europei del programma I3 per il 70% dei costi sostenuti, lo sviluppo dell’Hydrogen Valley di Mantova, in particolare l’incremento di stoccaggi di energia elettrica e idrogeno verde, quest’ultimo prodotto da impianti alimentati da fonti rinnovabili. E’ inoltre previsto lo sviluppo della rete di distribuzione dell’idrogeno e, sul fronte dei suoi utilizzatori, è in fase di definizione il progetto di un locomotore alimentato a idrogeno. Sono in fase di ultimazione i progetti pilota per la produzione di calore e di energia elettrica e la conversione di una nave da gasolio a idrogeno per la navigazione interna tra il porto di Valdaro e Chioggia/Venezia”.
In questi primi mesi i partner si sono concentrati sulla raccolta dati, sulla progettazione e sul coinvolgimento dei potenziali soggetti interessati all’utilizzo dell’idrogeno verde, con la collaborazione di Confindustria Mantova e la partecipazione a meeting internazionali a Bruxelles, alla ricerca di buone pratiche da imitare e nuove sinergie e risorse per lo sviluppo dell’idrogeno verde mantovano.
I 16 partner si sono incontrati a Venezia il 23 e 24 maggio 2024 per una verifica dello stato di avanzamento dei lavori e pianificare le prossime tappe, con focus sullo sviluppo dei progetti pilota, in particolare con il coinvolgimento di Sapio e Renhive impegnati sul fronte rispettivamente della produzione di idrogeno verde tramite elettrolizzatore e di energia elettrica rinnovabile tramite impianti fotovoltaici.
Un’ulteriore analisi ha riguardato lo sviluppo del master plan della Valley e la progettazione dell’Hydrogen Hub, un centro di ricerca applicata in tema di idrogeno al servizio del territorio, delle aziende e della formazione scolastica e universitaria. In questo contesto un apporto fondamentale è fornito dai partner scientifici, tra cui l’Università di Modena e Reggio Emilia, il Politecnico di Milano e la Fondazione Bruno Kessler.
In occasione del meeting di Venezia i partner si sono recati in nave in laguna per visionare lo spingitore Tanzania II, una delle navi in servizio commerciale sulla tratta Valdaro/Chioggia, oggetto di conversione per essere alimentata ad idrogeno entro il termine del progetto nel 2026.
Ma c’è anche il progetto “Manthova”: durerà 54 mesi e avrà un budget di 19.480.826 euro. L’obiettivo sarà dimostrare i diversi usi finali dell’idrogeno verde, nei settori del trasporto merci su strada e della generazione di calore in accoppiamento con il teleriscaldamento.
“Manthova” si concentrerà specificamente sulla dimostrazione pre-commerciale della capacità di questo cross- ecosystem regionale della Hydrogen Valley per funzionare come un sistema armonico, in cui almeno 500 tonnellate/anno di idrogeno rinnovabile prodotto saranno prelevate per tre diversi usi finali: trasporto merci su strada, trasporto pubblico su strada e generazione di calore. Coordinatore del progetto sarà Rina Consulting.
L’intento finale è quello di utilizzare l’idrogeno rinnovabile lungo l’intera catena del valore, sviluppando al contempo modelli di business replicabili per la futura diffusione commerciale su larga scala dell’idrogeno rinnovabile nell’intero ecosistema interregionale della Hydrogen Valley.
In questo quadro, il progetto dimostrerà in particolare usi finali pianificati in sinergia:
- trasporto merci pesante su gomma lungo le autostrade italiane A4 e A22 (per un prelievo di idrogeno rinnovabile pari a 170 ton/anno). Tale utilizzo finale sarà reso possibile dall’impiego di una flotta di 14 mezzi pesanti a celle a combustibile a idrogeno di IVECO che saranno gestiti in parte dall’operatore internazionale di logistica e trasporti FERCAM ed in parte da due società di trasporto al servizio della catena tedesca discount internazionale Lidl. I camion circoleranno sulle autostrade italiane A4 (che collega Torino e Trieste via Milano e Venezia) e A22 (che passa per Mantova e collega la Pianura Padana, la città di Modena e l’autostrada A1 all’Austria attraverso il Brennero). Gli autocarri saranno alimentati in particolare dall’idrogeno rinnovabile prodotto nello stabilimento SAPIO presso una stazione di rifornimento posta nelle immediate vicinanze dello stabilimento produttivo di Mantova nonché presso una stazione di rifornimento posta lungo l’autostrada A4 a Vicolungo, in direzione Torino e in prossimità di Novara, all’incrocio di due corridoi TEN-T (il Corridoio Mediterraneo e il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo). Entrambe le stazioni di rifornimento saranno implementate tramite fondi nazionali già concessi e diventeranno operative entro la metà del 2026.
- Trasporto pubblico con autobus nella città di Mantova (per un prelievo di idrogeno rinnovabile di 30 ton/anno). Questo uso finale sarà dimostrato grazie al contributo di fondi nazionali con cui l’azienda di servizio di trasporto pubblico della città di Mantova, APAM, acquisterà 5 autobus a celle combustibile a idrogeno. Nell’ambito del progetto MANTHOVA, verrà dimostrato il funzionamento reale degli autobus a celle a combustibile a idrogeno rinnovabile, inclusa la loro logistica di rifornimento nel pieno rispetto dei tempi di programmazione degli autobus, compatibilmente con l’esigenza di garantire la continuità del servizio. Gli autobus saranno riforniti in particolare con l’idrogeno rinnovabile prodotto nell’impianto SAPIO presso la stazione di rifornimento situata in prossimità dello stabilimento produttivo di Mantova, che entrerà in funzione entro la metà del 2026.
- Generazione di calore per il Teleriscaldamento (per un prelievo di idrogeno rinnovabile di 300 ton/anno). Questo caso d’uso comporterà l’installazione di un nuovo impianto di generazione del calore per il Teleriscaldamento esistente (TR) della città di Mantova che prevede una caldaia industriale da alimentare con idrogeno rinnovabile al 100% da produrre nell’impianto SAPIO. Il sistema di teleriscaldamento, gestito da SEI come società controllata da TEA, coinvolge oggi più punti di generazione di calore distribuiti su tutta la rete. La principale fonte di calore è fornita da una centrale Turbogas che fornisce calore al sistema di teleriscaldamento. Un impianto di cogenerazione è poi ubicato in prossimità dell’ospedale cittadino, fornendo, H24, energia all’ospedale e calore alla rete del teleriscaldamento. Diverse caldaie di riserva e accumuli sono inoltre distribuiti lungo la rete per coprire i picchi di domanda. Una nuova caldaia industriale ottimizzata per funzionare con idrogeno puro sarà installata all’interno della rete per contribuire alla decarbonizzazione del sistema. Il sistema sarà alimentato con 300 ton/anno di idrogeno rinnovabile prodotto nell’impianto SAPIO e trasportato tramite una nuova pipeline.
- Come ulteriore caso d’uso, di grande rilevanza, la navigazione interna tramite navi alimentate a idrogeno dal porto fluviale di Mantova-Valdaro fino al porto di Venezia sarà pianificata e ampiamente modellata in complementarità sia con il CEF che con altri fondi che copriranno parte degli investimenti necessari per implementare il sistema di navigazione interna.
La Hydrogen Valley proposta avrà inoltre una cooperazione sinergica molto forte con due Hydrogen Valley interconnesse recentemente finanziate, vale a dire la Hydrogen Valley del Nord Adriatico (su larga scala) e la Hydrogen Valley TH2ICINO (su piccola scala).