“Al momento non possiamo ancora quantificare il danno con esattezza, ma l’impatto sul comparto florovivaistico potrebbe anche essere di qualche milione di euro”. Potrebbe quindi essere un colpo particolarmente negativo quello che Paolo Arienti, vivaista di Coldiretti Mantova e presidente del distretto Plantaregina di Canneto sull’Oglio, tratteggia dopo una notte dalle forti raffiche di vento e di pioggia che si sono abbattute a macchia di leopardo nella zona del Mantovano che guarda alle province di Cremona e Brescia e nel Destra Secchia, dove a farne le spese sono stati i frutteti, in particolare le pere.
I tecnici di Coldiretti Mantova sono sul territorio per registrare i danni, che hanno visto anche un paio di tetti scoperchiati a Casalmoro, un tunnel per il ricovero attrezzi inagibile nel Cannetese, e una struttura ridotta a scheletro nel comune di Borgo Virgilio, segnala l’organizzazione agricola guidata da Paolo Carra.
Il vento ha allettato diversi ettari di mais, infierendo in particolare sui secondi raccolti, che presentando piante più giovani e dunque con una struttura meno irrobustita, in alcuni casi si sono spezzate. Il territorio colpito abbraccia, secondo le prime rilevazioni, i comuni di Casalmoro, Canneto, Casaloldo, Acquanegra sul Chiese, Casalromano, Asola, ma anche Suzzara, Borgo Virgilio, Marcaria, Mantova, Borgo Carbonara e l’area del Destra Secchia.
“Nella mia azienda coltivo circa 100 ettari di mais di primo raccolto e circa un terzo della superficie è allettata – spiega Claudio Grazioli, allevatore e presidente di Coldiretti Asola –. Inoltre, circa il 15-20% del mais di secondo raccolto è completamente perso, perché dove la pianta ha ceduto non ci sono margini anche solo per un recupero”. Si tratta di danni che vanno a sommarsi a un presumibile calo delle rese dovute alla siccità, con la mancanza di adeguati volumi di acqua che ha messo sotto stress le piante e potrebbe già di suo decurtare le produzioni standard anche di un 20-30% rispetto alle rese medie”.
Colpito anche il Destra Secchia, dove accanto a piante di mais coricate si trovano frutteti colpiti dalla furia del vento. “Un filare di pere è caduto a terra e un 50% delle pere è caduto”, lamenta Simone Grecchi, giovane agricoltore in conversione al biologico.
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