Al Mazzali già fatti i tamponi a tutti gli ospiti e operatori, Aspef pronta farli. Si valutano i test veloci

MANTOVA – il sindaco di Mantova Mattia Palazzi torna a chiedere tamponi per tutti gli ospiti e gli operatori delle Rsa. “Li chiediamo da settimane” dichiara il primo cittadino che insieme ad altri sindaci lombardi ha anticipato con le sue richieste quanto indicato nell’ultima circolare del Ministero della Salute che prevede tamponi per tutti gli operatori, anche asintomatici delle RSA e altre strutture residenziali per anziani, per le persone a rischio di sviluppare una forma severa della malattia e fragili, come persone anziane con comorbidità, ivi incluse le persone vulnerabili, quali le persone che risiedono in residenze per anziani.
La circolare però si scontra con la nota dell‘Ats Valpadana che  prevede i tamponi solo per gli operatori di Rsa che devono rientrare in servizio dopo un periodo di assenza per malattia con sintomi potenzialmente Covid, per attestarne la negatività, per gli operatori che ad inizio turno di lavoro hanno presentato temperatura superiore ai 37,5 gradi mentre per quando riguarda i tamponi per ricerca Covid nei confronti degli ospiti, è previsto solo per chi presenta un quadro clinico sospetto.
Oggi a tal proposito il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, è tornato con un video sulla sua pagina Fb a chiedere i tamponi per tutti gli ospiti delle Case di Riposo, come ha fatto anche con una lettera firmata anche da altri 28 primi cittadini cremonesi. “Fino a che non ci sarà un vaccino, le strutture come le Case di riposo sono bombe a orologeria, luoghi delicatissimi, possibili fonti di ulteriore contagio, dolore e morte – dichiara Galimberti – Considerate che abbiamo registrato decessi con incrementi di mortalità pari al 150%.Chiediamo come sindaci che ci sia un cambio di passo sulle Rsa con un coordinamento più forte e tamponi a tappeto per operatori e ospiti, in linea con le indicazioni del Ministero della Salute”.

COSA SUCCEDE NELLE RSA DI MANTOVA CITTA’

FONDAZIONE MAZZALI

Agli Istituto Geriatrici Mazzali sono già stati fatti tamponi a tutti gli ospiti e a tutti i dipendenti ancora la seconda settimana di marzo quando si sono registrati i primi casi di anziani positivi.
“Ora – spiega il direttore del Mazzali Paolo Portioli – ci stiamo preparando per fare i tamponi per vedere se gli anziani che sono riusciti a sconfiggere la malattia si sono negativizzati.”.
Al Mazzali tra l’altro il personale è stato formato per poter fare autonomamente il tampone agli anziani all’interno della Casa di riposo. Ovviamente, per quanto riguarda gli operatori, chiunque sia stato in malattia, prima di rientrare viene sottoposto al tampone.
Ma intanto al Mazzali si guarda già avanti e si stanno valutando, con tutte le cautele del caso, anche i test sierologici rapidi. “Stiamo visionando quanto ci hanno proposto diverse aziende – continua Portioli – pur tenendo conto che sono ancora test in fase di sperimentazione. Servirebbero soprattutto per capire se una persona è entrata in contatto con il virus e ha sviluppato in quel momento le difese immunitarie. Siamo valutando però test che dovrebbero anche riuscire a dire se c’è una presenza attiva del virus. Vedremo nei prossimi giorni come muoverci alla luce proprio di queste valutazioni”

ASPEF: RSA ISABELLA D’ESTE E RSA LUIGI BIANCHI

Le due Case di Riposo di Aspef, l’Azienda servizi alla persona e alla famiglia del Comune di Mantova, Isabella D’Este e Luigi Bianchi non presentano ad oggi casi di positività nè tra gli ospiti nè tra il personale.
“Ma auspichiamo ovviamente che si possano fare i tamponi sia a tutti gli anziani che agli operatori – spiega il direttore di Asper Eugenia Ascari – Dal momento che Ats ha delegato Asst a fare i tamponi, alla luce della nuova circolare ministeriale, domani ci metteremo in contatto con quest’ultima per capire come muoverci”.
Anche all’Aspef intanto si sono già presi contatti con una ditta che sviluppa test sugli antigeni ma pure qui si è ancora in una prima fase di valutazione.

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