Al Mazzali installati i primi sollevatori a soffitto di nuova generazione

MANTOVA – Alla fondazione “Monsignor Arrigo Mazzali” sono stati installati, in uno dei reparti con ospiti totalmente o parzialmente non autosufficienti con deficit motori e/o neuro-cognitivi, i primi cinque sollevatori a soffitto grazie al contributo di Fondazione Comunità Mantovana. Un progetto che va a completare l’acquisto di letti di ultima generazione finanziato in precedenza sempre dalla stessa fondazione bancaria. L’obiettivo è quello di realizzare stanze di degenza con il massimo comfort ed i migliori ausili di movimentazione per ospiti compromessi con ridotta o nulla mobilità.

“L’assistenza e la cura alle persone fragili è la nostra mission – spiega la presidente Mara Gazzoni -. “È nostra intenzione – specie in un periodo storico come l’attuale in cui la ricerca del personale assistenziale è molto difficoltosa – investire in queste dotazioni per rendere meno gravoso il lavoro degli operatori. Riteniamo che un netto miglioramento delle condizioni lavorative degli assistenti alla persona possa avere nel tempo un ritorno in termini di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, con un vantaggio indubbio per l’intero tessuto lavorativo”.
I medici e i tecnici della Fondazione hanno concentrato l’attenzione su questi aspetti con l’obiettivo di trasformare alcune stanze della struttura in luoghi ove è possibile garantire la massima assistenza agli ospiti più gravi e allo stesso tempo assicurare agli operatori i migliori strumenti per la movimentazione degli ospiti, nell’ottica del miglioramento della sicurezza dei luoghi di lavoro in ottemperanza alla normativa vigente; si tratta di un processo iniziato alcuni anni fa con investimenti in formazione di personale specializzato.

“La movimentazione dell’ospite allettato è sicuramente una delle operazioni più complesse nella giornata lavorativa degli operatori oltre che un momento molto delicato per i pazienti con ridotte capacità motorie/cognitive. Garantire alle persone allettate una sufficiente mobilità è fondamentale – spiega il direttore sanitario Ettore Muti. Durante le manovre di mobilizzazione possono crearsi posture scorrette sia per i pazienti sia per gli operatori. Il sollevatore a soffitto permette la riduzione dei tempi di movimentazione a vantaggio del comfort del paziente e del personale”.

“Nonostante le difficoltà economiche del momento la Fondazione intende continuare a investire in questa direzione – anche tramite la partecipazione a bandi dedicati – e a completare le dotazioni nei reparti con gli ospiti più compromessi” conclude la presidente. La Rsa di Mantova ha 202 posti di cui 38 per reparto Alzheimer, quella di Marmirolo conta 40 posti. Al “Mazzali” vi sono poi 32 posti per le Cure Intermedie e 30 al Centro Diurno Integrato (12 a Marmirolo). In via Trento vi sono anche i servizi aperti di Fisioterapia, Consultorio Geriatrico e ADI. Il numero complessivo di lavoratori in forza nelle due sedi è di circa trecento unità.