Al reparto Oculistica del Poma laser giallo per curare le patologie retiniche

MANTOVALaser all’avanguardia per la cura delle patologie retiniche nella struttura di Oculistica del Carlo Poma. Si tratta di un laser giallo sottosoglia (o micropulsato), che emette impulsi di luce gialla di brevissima durata intervallati da brevi pause (microimpulsi).

I laser retinici utilizzati fino ad oggi lavorano tramite l’emissione di una luce verde continua. Pur essendo efficaci nel trattamento, generano però un danno agli strati retinici esterni e quindi anche ai fotorecettori della retina, con la formazione di ampie cicatrici. Queste cicatrici, a seconda della loro posizione, possono provocare una riduzione dell’acuità visiva, del campo visivo, della percezione dei colori, della visione notturna e della sensibilità al contrasto.

Gli strumenti tradizionali tendono infatti a ‘bruciare’ le zone colpite generando un effetto termico per indurre l’attivazione delle zone circostanti. Il laser giallo determina invece una stimolazione diffusa delle cellule di uno strato retinico esterno, l’epitelio pigmentato retinico, senza danneggiarlo. Il fine è quello di riattivare l’effetto pompa di queste cellule in modo da ottenere una riduzione dell’edema retinico.

Eliminando il problema del surriscaldamento dei tessuti colpiti la nuova attrezzatura consente di poter trattare, oltre alla periferia retinica, come già facevamo con i laser tradizionali, anche la parte centrale della retina, la macula, senza i rischi dei laser tradizionali.

Il laser giallo può essere utilizzato anche per il trattamento delle maculopatie, cioè quelle malattie che colpiscono la macula, la zona centrale della retina, quella che permette la visione distinta, e in particolare: la corioretinopatia sierosa centrale, patologia che tende spesso a diventare cronica e interessa pazienti anche giovani, l’edema maculare causato da retinopatia diabetica o da occlusioni venose retiniche.

Inoltre, può essere utile anche nella degenerazione maculare legata all’età come integrazione al trattamento con iniezioni intravitreali che fino ad oggi rappresentano l’unica terapia possibile per rallentare la progressione della malattia.

“Il trattamento – precisa il direttore dell’Oculistica Giuseppe Sciuto – è veloce, sicuro e indolore. Rispetto al trattamento con laser tradizionale i tempi sono notevolmente ridotti così come il discomfort per il paziente e questo è molto importante soprattutto per chi necessita del trattamento di ampie zone retiniche ed effettua, quindi, diverse sedute di trattamento (ad esempio nella retinopatia diabetica). I risultati sono visibili dopo un periodo di tempo più lungo rispetto ai laser tradizionali, di solito tra 1 e 3 mesi”.

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