GRAZIE (CURTATONE) – Mercoledì 29 ottobre, alle ore 18.30, il Santuario della Beata Vergine delle Grazie accoglierà l’immagine sacra della Madonna di Nagasaki, in occasione di una celebrazione presieduta dal Vicario generale della Diocesi di Mantova, don Alberto Formigoni.
Il rito si terrà in concomitanza con il pellegrinaggio dei vescovi delle diocesi lombarde in Terrasanta, previsto dal 27 al 30 ottobre, e in particolare con la preghiera per la pace che si svolgerà nell’orto del Getsemani. Con questa iniziativa, la Diocesi di Mantova intende manifestare vicinanza e fraternità verso le popolazioni colpite dal conflitto in Medio Oriente e alle comunità cristiane che vivono in quelle terre.
Alla preghiera nel Santuario di Grazie parteciperanno, insieme a don Formigoni, il Rettore del Santuario don Giovanni Lucchi, don Gianni Nobis e Monsignor Giancarlo Manzoli. La celebrazione avrà un valore speciale per la collocazione all’interno del tempio mariano del busto della Madonna di Nagasaki, proprio nell’anno in cui si ricorda l’ottantesimo anniversario della tragedia nucleare del 9 agosto 1945.
L’Arcidiocesi di Nagasaki, guidata da Monsignor Peter Michiaki Nakamura, ha autorizzato la Diocesi di Mantova a realizzare una copia fedele della storica immagine mariana, inviata in città come modello. Il busto è stato realizzato dal professor Angelo Alessandrini, docente del Liceo Artistico di Mantova, e sarà collocato in modo permanente nel Santuario delle Grazie.
Il legame tra Mantova e Nagasaki nasce nel 2018, grazie all’impegno di Ida Valentina Tampellini e Hikari Miyata, che favorirono la visita nella città virgiliana dell’allora arcivescovo di Nagasaki, Monsignor Joseph Mitsuaki Takami, accompagnato da una delegazione giapponese. Da quell’incontro è nato un progetto più ampio, portato avanti anche da Paolo Bertelli e Paola Artoni, che mira a ospitare regolarmente nel santuario immagini mariane provenienti da diverse parti del mondo, legate per storia o devozione alla città di Mantova.
La Madonna di Nagasaki è ciò che resta di una statua dell’Assunta conservata nella cattedrale di Urakami, la più grande chiesa cattolica dell’Asia prima della seconda guerra mondiale. Dopo l’esplosione atomica, tra le macerie del tempio venne ritrovato solo il busto della Vergine, scoperto da un monaco trappista del luogo. L’effigie, segnata dalle ustioni e con gli occhi di vetro fusi dal calore, divenne un potente simbolo di dolore e speranza.
Da allora, la Madonna di Nagasaki è stata portata in molti luoghi del mondo come messaggio di pace e memoria, dal Palazzo di Vetro dell’ONU a New York al Vaticano, fino a Guernica. La sua presenza a Grazie rappresenta anche un richiamo alla storica ambasciata Tenshō, che nel 1585 giunse dal Giappone in visita a Mantova, San Benedetto Po e proprio al Santuario delle Grazie.












