L’America sotto shock per la strage alla scuola elementare di Uvalde, in Texas. Diciannove bambini e due adulti, di cui un insegnante, sono stati uccisi a sangue freddo in classe da un ragazzo di 18 anni, Salvador Ramos, che è morto.
Il sospetto autore della strage, identificato come Salvador Ramos, è morto. Secondo le autorità, il giovane ha anche fatto fuoco contro la nonna prima della sparatoria di massa: la donna è ricoverata in ospedale in condizioni critiche. Il 18enne, secondo i media Usa era armato con una pistola e un fucile.
Con 21 morti è la seconda sparatoria più sanguinosa nella storia d’America in una scuola. Solo il massacro di Sandy Hook nel 2012 ha presentato un conto più salato con 26 morti. Nella strage di Parkland nel 2018 in Florida avevano perso la vita 17 persone.
Nella notte della sparatoria a Uvalde in Texas la scuola elementare Robb, teatro della terribile sparatoria, ha pubblicato sulla sue pagine Facebook e Twitter diversi avvisi, in primis segnalando il pericolo della sparatoria in corso, poi la cancellazione dell’attività scolastica e infine la richiesta alle famiglie sconvolte di radunarsi nel centro civico locale andare a ritirare i propri figli e nipoti e avere informazioni certe sui bambini uccisi dal 18enne armato nel corso dalla sparatoria.
Commosso e con le lacrime agli occhi, Joe Biden si rivolge agli americani e al Congresso e chiede un’azione sulle armi. “Possiamo e dobbiamo fare di più. E’ il momento di trasformare il dolore in azione” e di affrontare la lobby delle armi, afferma Biden appena rientrato dal suo viaggio in Asia e con a fianco la First Lady Jill Biden vestita tutta di nero.