MANTOVA – Zoe, un labrador retriever color cioccolato sarà una dei protagonisti a 4 zampe della pet therapy, o meglio terapia assistita con gli animali all’hospice “Quello che dai è tuo per sempre”: questo il titolo del progetto che sottolinea come gli animali danno amore senza chiedere nulla in cambio.
L’iniziativa, attiva da diversi anni e totalmente finanziata dall’Associazione Cav Lorella Ballasini Ets dal 2021 è realizzata dalla Asd ‘Io te e la zampa’ di Marcellise (VR) con l’intervento di un cane accompagnato dal coadiutore Nicola Olivieri.
“Con grande orgoglio Asst continua su questa strada iniziata anni fa e poi interrotta con il covid – commenta Anna Gerola, direttore generale Asst Mantova – vogliamo proseguire questo progetto perchè i benefici sono davvero importanti, sta tutto nella relazione paziente-animale. in questo caso un cane, è un modo di intervenire con i pazienti che diventa una co-terapia, la presenza dell’animale accompagna il malato dove le terapie convenzionali si fermano. Ecco allora che l’esperienza con l’animale è un momento di buonumore, rilassamento, compagnia e siamo contenti che associazione Ballasini ci sostenga in questa iniziativa”.
Un appuntamento settimanale, solitamente nella giornata di mercoledì dalle 9 alle 11, con l’esclusione dei mesi di luglio e agosto, per un totale di circa 70 ore annuali.
“Noi siamo subentrati nel 2021 – spiega il presidente dell’Associazione Cav Lorella Ballasini Ets, Silvano Melegari – la nostra è un’associazione giovane, siamo nati nel 2019 e abbiamo deciso di sostenere questo progetto per dargli continuità nella, basti pensare che nel 2021 abbiamo fatto 50 ore, adesso nel 2024 saranno 70, quindi c’è stato un graduale incremento delle ore che testimonia che non sia solo una necessità, ma i cani in reparto abbiamo davvero una valenza positiva”.
Ma cosa vuol dire per una reparto come le cure palliative avere degli animali in reparto?
“Vuol dire tanto – spiega Sabina Mediani, direttore Cure Palliative Asst Mantova – perchè vedere un animale che sia avvicina ad un ammalato, e devo dire che hanno una sensibilità particolare per individuare i casi più difficili, permette al paziente di tira fuori il suo lato tenero, i suoi sentimenti, i suoi ricordi, ma soprattutto quando il cane si avvicina agli ammalati, non vede un corpo malato, vede semplicemente una persona per cui chi sta male non si sente giudicato, si sente a casa, avere i cani in reparto è un modo per ricreare l’ambiente domiciliare”.
Ci si basa in questo caso sul “to care”, il prendersi cura, che va al di là del curare con i farmaci, ma consiste nel creare una situazione di benessere psicofisico, aiuta a rilassarsi, migliorare l’umore, interagire con gli altri. Benefici che non coinvolgono solo i degenti. Meno stress, ansia, una situazione di relax e momenti di tranquillità che fanno bene anche al personale del reparto a contatto ogni giorno con situazioni molto difficili.
I cani utilizzati di razza Labrador Retriever sono controllati per garantire un corretto stato di benessere psico-fisico, dal medico veterinario e socio volontario dell’associazione Abramo Metta, esperto in IAA (Interventi Assistiti con gli Animali). In considerazione dell’importanza dell’attività che viene annualmente svolta all’interno dell’hospice delle cure palliative, è stato ottenuto per il 2024 il patrocinio di Regione Lombardia, Ats Val Padana e Asst Mantova.
Alla presentazione dell’iniziativa erano presenti tra gli altri l’assessore regionale Alessandro Beduschi, il consigliere regionale Paola Bulbarelli, il direttore generale di ATS Val Padana Ida Ramponi e il presidente dell’Associazione Cav Lorella Ballasini Ets Silvano Melegari.