Ancora uno scossone in casa Corneliani: la famiglia porta Investcorp in Tribunale. Forse irregolarità nella gestione

Corneliani annuncia 130 licenziamenti. Sindacati già mobilitati:

MANTOVA – Il marchio Corneliani finisce ancora sotto i riflettori: a pochi giorni dalla nomina di Giorgio Brandazza a nuovo ceo, emerge la notizia di gravi dissidi tra la famiglia fondatrice della casa di moda ed Investcorp, che nel 2016 ha acquisito il 51,1% del marchio. Divergenze che sarebbero addirittura finite in Tribunale.

Stando a quanto emerso, infatti, la famiglia Corneliani che detiene ancora una quota del 48.6% dell’azienda (Cristiano il 23,76%, Corrado il 22,81% e Stefano lo 0,95%) si sarebbe appellata all’articolo 2.409 del codice civile che prevede la possibilità, per il Tribunale, di verificare “l’esistenza di gravi irregolarità nella gestione e arrivare, nel casi estremi, alla destituzione del consiglio di amministrazione”.

Un ulteriore scossone per il marchio di moda che in questo periodo sta già vivendo un momento difficile culminato il mese scorso nel piano, poi congelato, da 130 esuberi nello stabilimento di Mantova, dove lavorano ben 454 persone.

Una pesante rottura, dunque, quella tra Corneliani ed Investcorp (fondo di investimento che negli anni ’90 era stato azionista di Tiffany e Gucci) di cui i primi sentori si erano percepiti in seguito ad un andamento economico altalenante: il 2018 si è, infatti, chiuso con una perdita di 12milioni di euro, a fronte di ricavi di quasi 108milioni, con un calo del 2,7% rispetto al 2017. Proprio Investcorp si era impegnato ad aumentare il capitale di 20milioni, due dei quali da versare subito ed i restanti 17 entro giugno 2021: ultima tranche che ancora non si sarebbe vista.

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