Animalisti e sinistra “Non uccidete il cinghiale di Cadè”

MANTOVA – “Seguiamo con preoccupazione la vicenda del cinghiale di Roncoferraro in questo momento ricercato coi droni nella nostra provincia perché colpevole di aver attraversato la strada.
La Provincia di Mantova e la Regione Lombardia sono pronte ad ammazzare un animale senza che ci sia alcuna ragione di sicurezza pubblica né tantomeno scientifica per farlo. Tali istituzioni continuano inoltre a investire risorse pubbliche in strumenti militari per stanare e uccidere selvatici”. E’ il commento delle associazioni animaliste di Mantova in seguito alla vicenda del cinghiale che ieri, nei pressi del cimitero di Cadè, ha rischiato di provocare un incidente.

La peste suina viene usata per l’ennesima volta come pretesto per fare un regalo ai cacciatori, interpellati come se fossero i salvatori della situazione, e agli allevatori, che altro non aspettano che uno sterminio anche di selvatici, visto che, come sappiamo, li ritengono colpevoli della diffusione della peste suina – prosegue la nota delle associazioni – che chiamano in causa Alberto Meriggi, professore di zoologia all’Università di Pavia, che qualche giorno fa su La Repubblica ha dichiarato: “A mio parere, il cinghiale sta passando anche per il capro espiatorio. Come fa a portarlo dentro (ndr: il virus) a un allevamento di maiali? Il contatto può avvenire se i maiali vengono allevati all’aperto, ma in Italia la maggior parte degli allevamenti di suini sono stabulati”.

“Non contenti della strage che sta già avvenendo negli allevamenti proprio per la peste suina gli allevatori, tramite le associazioni di categoria, pretendono quindi ormai da anni anche l’eliminazione dei cinghiali senza che ci sia alcuna evidenza scientifica di quanto da loro affermato sul ruolo di tali animali nella trasmissione del virus. Noi chiediamo altro al nostro territorio: gli animali siano lasciati liberi di essere selvatici, i maiali smettano di essere visti come carne da macello, i cinghiali siano liberi di attraversare una strada” – concludono.
La nota è firmata da Animali Politici, LAV Mantova, Alleanza Verdi – Sinistra Italiana di Mantova, Rete dei Santuari di Animali Liberi.