MILANO – E’ stato approvato oggi in Consiglio regionale un Progetto di Legge sulla sicurezza del personale sanitario e sociosanitario.
“Oggi si è concluso un importante percorso che ha visto le Commissioni Affari istituzionali e Sanità di Palazzo Pirelli convergere su un testo condiviso per la tutela e la sicurezza del personale sanitario e sociosanitario. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento sensibile dei casi di violenza nei confronti degli operatori sanitari, anche nella provincia di Mantova: quaranta segnalazioni di insulti o aggressioni nel 2019, perlopiù legati al nervosismo dell’utenza o per eccesso di alcol o droghe”. Ha commentato il consigliere regionale della Lega, Alessandra Cappellari.
Il testo approvato oggi unisce due progetti facendo nascere una sintesi condivisa da tutte le forze politiche e che va nella direzione di una ricognizione dello stato dell’arte di tutte le strutture presenti sul territorio.”Chiediamo altresì una relazione annua sulle stesse ed interventi per potenziare i sistemi di sicurezza nelle varie strutture, a tutela dei lavoratori” ha spiegato la Cappellari.
“Una volta predisposte le linee guida e al termine del monitoraggio da parte della Agenzia di controllo del servizio sociosanitario Lombardo“, prosegue Cappellari, “sarà possibile, in base a quanto emerso dal gruppo lavoro che ho presieduto e dal testo nel suo complesso, prevedere indirizzi riguardo l’attuazione di interventi strutturali sulle strutture sanitarie e interventi strumentali e tecnologici disponibili e in evoluzione; interventi strumentali riferiti a installazione di telecamere a uso interno o pulsanti collegati alle forze dell’ordine, il tutto nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali”.
Un progetto a 360° quindi che si occupa di una tematica molto sentita dagli operatori. E se la Regione Lombardia ha fatto la sua parte ora la palla passa al Governo che deve dare delle risposte concrete inserendo i fondi necessari a garantire la sicurezza nei presidi ospedalieri per i nostri medici e infermieri e per i tanti ospiti e pazienti delle strutture.
Videosorveglianza e il controllo degli accessi: sono i punti cardini del progetto che mette in sicurezza soprattutto chi lavora al Pronto Soccorso, i luoghi maggiormente colpiti da episodi di violenza.
“Manca ancora una normativa a livello nazionale e un piano di investimenti che dia una visione di prospettiva alla problematica”, chiosa il consigliere regionale leghista Emanuele Monti, Presidente della Commissione Sanità di Palazzo Pirelli.