CASTIGLIONE DELLE STIVIERE – Sono bastati due giorni di pioggia continua, non un bomba d’acqua, non un temporale violento, ma due semplici giorni di pioggia per allagare l’area dove si vorrebbe realizzare il centro logistico.
“Le foto scattate questa mattina non lasciano molti dubbi – spiega Franco Tiana presidente del Comitato No Polo Logistico – è allagata anche l’area prima e dopo la centrale elettrica, li il terreno è profondo 1mt, ci sono le falde acquifere che si riempiono e poi l’acqua fuoriesce, che cosa succederebbe se cementificassero? Semplice, l’acqua arriverebbe tutta verso il centro abitato di Castiglione creando problemi enormi”.
Il Comitato è stato in audizione in Regione Lombardia, e ribadisce le sue richieste: il Pirellone deve dare parere negativo alla modifica del reticolo idrico minore, ma non solo, dovrebbe convocare il sindaco di Castiglione e il Consorzio di Bonifica Garda Chiese per chiarire cosa vorrebbe dire un polo logistico in quella zona.
“Sono aree che fanno da vasche di laminazione naturale, oltre ad arricchire le falde che interessano anche il territorio di Castiglione – conclude Tiana – se la cementificazione di quell’area viene fatta, Castiglione dovrà fare vasche di laminazione, ma dove? Non c’è posto. Per questo dobbiamo fermare questo scempio”.
Sulla questione interviene anche il consigliere regionale PD, capogruppo Commissione Agricoltura, Marco Carra: “Il rischio idrogeologico è uno dei fattori principali per cui si sta difendendo l’area in questione, con una documentazione che indica quella zona non adatta per costruire un impianto esteso per una superficie di 99 mila metri quadrati e adiacente ad un sito di interesse sovracomunale (Sic)”.
“Le ragioni del no alla realizzazione dell’impianto – prosegue Carra – sono evidenti e la regione Lombardia, con la giunta, deve prendere posizione netta e dire no attraverso gli strumenti di cui dispone, rispondendo negativamente alla richiesta di modifica del reticolo idrico minore avanzata dal Comune di Lonato. Regione Lombardia ha gli strumenti per bloccare subito il progetto e difendere il territorio del castiglionese e delle colline moreniche”.