Arrestati i rapinatori dell’ultima vera rapina a mano armata: uno è mantovano. Il colpo lo scorso anno

MANTOVA – Hanno ora un nome ed un volto i responsabili dell’ultima vera rapina a mano armata avvenuta nel mantovano: si tratta di due uomini, uno dei quali pluripregiudicato anche per associazione a delinquere di stampo mafioso residente in città e dedito, in passato, ad un’intensa attività criminale, in particolare furti, rapine e spaccio di sostanze stupefacenti, e di un uomo di Monza, fatto arrivare dal complice appositamente a Mantova per compiere la rapina. Uno – il 63enne mantovano – è Giuseppe Bellanova, l’altro il 29enne Filippo Vitale.

L’episodio risale alla mattinata del 17 agosto dello scorso anno, quando alle ore12.30, due individui a volto coperto ed armati di pistola effettuavano una rapina all’Ufficio Postale di piazza Aliprandi a Mantova. I rapinatori, entrati nella sede della filiale, riuscivano, armi in pugno, a minacciare il direttore, gli impiegati e gli utenti presenti all’interno dello stabile, per poi darsi alla fuga con i circa 2mila euro in contanti custoditi nelle cassette di sicurezza. Subito scattavano le indagini da parte degli investigatori della Squadra Mobile della Questura, che effettuavano delicate e complesse indagini ed accertamenti sulla vicenda riuscendo da subito a raccogliere importanti informazioni in ambito confidenziale, le quali, comparate con le dettagliate descrizioni dei rapinatori fornite dalle persone presenti e suffragate dalle risultanze della minuziosa analisi dei filmati registrati dal sistema di video-sorveglianza interno ed esterno dell’Ufficio Postale: Preziosi indizi per permettevano di dare un nome ed un volto agli autori della rapina.

Proprio Bellanova sarebbe, secondo quanto ricostruito dagli agenti, la “mente” della banda: da poco uscito dal carcere ed assiduo frequentatore dei locali del centro storico. Tra l’altro, non molto tempo fa, a seguito di un normale controllo di identificazione da parte dei Poliziotti di Quartiere nei pressi di un bar cittadino, si era rivolto agli Agenti con fare di sfida ed in tono provocatorio, gettando sul tavolino, dove era intento a consumare una bevanda in compagnia di un’altra persona, una voluminosa mazzetta di banconote in tagli da 200 euro al posto dei documenti di identità richiestigli. In quell’occasione, dopo gli accertamenti effettuato tramite la Banca Dati del Ministero dell’Interno, erano emersi numerosi precedenti penali e/o di Polizia per reati quali detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, associazione di tipo mafioso, rapina e furto, oltre ad una condanna a 4 anni e mezzo per i reati di minaccia, estorsione, detenzione illegale e porto abusivo di armi in luogo pubblico, che da poco il soggetto aveva terminato di scontare in carcere. L’uomo, quindi, sempre per il suo comportamento antisociale e provocatorio nei confronti dell’Autorità, era stato in seguito sanzionato e denunciato più volte dalle Forze dell’Ordine per aver violato le norme governative per il contenimento della diffusione della pandemia, sempre nelle pertinenze di Pubblici Esercizi, mantenendo, anche in queste occasioni, un comportamento non collaborativo e particolarmente offensivo, aggressivo e minaccioso nei confronti degli agenti.

Proprio alla luce di quell’episodio e della sua propensione a delinquere, il questore di Mantova Paolo Sartori nelle scorse settimane aveva disposto a carico del 63enne una Misura di Prevenzione Personale prevista dal Codice delle Leggi Antimafia, nonché il c.d. “Daspo urbano” con il divieto di far accesso in tutti gli esercizi pubblici della Provincia di Mantova per 2 anni. Avendo diverse occasioni aveva violato le disposizioni del Questore, l’uomo era stato ripetutamente denunciato alla Procura della Repubblica, ed ora rischia sistematiche condanne sino a 2 anni carcere per ogni violazione commessa.

Quanto alla rapina dello scorso 17 agosto, una volta completata l0attività investigativa, la Squadra Mobile aveva denunciato entrambi i rapinatori alla Procura della Repubblica di Mantova; il Pubblico Ministero, in considerazione di tutti gli univoci elementi probatori raccolti a carico degli indagati, ha immediatamente chiesto ed ottenuto dal G.I.P. del Tribunale 2 Ordinanze di Custodia Cautelare per i reati di rapina aggravata in concorso. Nella giornata di ieri, dunque, gli agenti della Squadra Mobile di Mantova, in collaborazione con il colleghi della Squadra Mobile di Monza, hanno dato esecuzione ai provvedimenti emessi dalla Autorità Giudiziaria: Bellanova, una volta notificata l’Ordinanza di Custodia Cautelare, è stato immediatamente tradotto presso la Casa Circondariale di via Poma, mentre Vitale è stato dichiarato in arresto dopo essere stato rintracciato nei pressi della propria abitazione di Monza.