ASOLA – Ampia adesione, questa mattina, allo sciopero spontaneo degli studenti dell’Istituto Falcone di Asola, in aperta polemica con la dirigente scolastica Caterina Mirasolo, insediatasi nell’istituto a fine 2024. La manifestazione, che è stata tranquilla e pacifica, sotto l’occhio attento dei carabinieri e del sindaco Moreno Romanelli, si è svolta nel parco antistante alle scuole medie asolane. Lo sciopero avrebbe coinvolto l’80% degli studenti di 34 delle 39 classi del Falcone.
“Le ragioni della manifestazione studentesca riguardano la continua limitazione dei diritti studenteschi, l’assenza di dialogo con la dirigenza, il nuovo ordine sull’accesso alle prove scritte e l’imposizione di nuove regole sulle ricreazioni senza confronto democratico – spiegano gli organizzatori nel documento che annuncia lo sciopero -. Vi chiediamo di condividere questo messaggio in modo ordinato e rispettoso. La partecipazione è libera, consapevole e personale”.
Nei giorni scorsi c’era stato un tentativo di mediazione, promosso dai rappresentanti di istituto Riccardo Molinari e Theodora Timus Genes, al fine di promuovere “il dialogo costruttivo e democratico con tutte le componenti dell’Istituto, che possa porre fine alla situazione di grave tensione interna”. C’era stata anche una richiesta (respinta) di colloquio solo due giorni fa. Va precisato che i citati rappresentanti studenteschi sono estranei all’organizzazione dello sciopero.
Le cause della protesta sono molteplici e, come spiegano i rappresentanti di istituto “il riferimento è alla circolare 304, pubblicata sabato 10 maggio, in risposta ad atti vandalici avvenuti ad opera di alcuni studenti in un bagno dell’edificio”. Nella circolare era stato sancito l’obbligo di passare – per tutti gli studenti, non solo eventuali responsabili di danneggiamenti o di comportamenti non consoni – l’intervallo all’interno delle aule per tutti gli studenti (che hanno lamentato le alte temperature, con l’impossibilità di aprire le finestre). Una decisione secondo gli studenti illegittima, come peraltro disposto “in una sentenza del TAR di Pescara del 2017, soprattutto come punizione generalizzata, rendendo nulli eventuali provvedimenti disciplinari del Dirigente nei confronti dei contravventori alla circolare stessa”.
LA DIRIGENTE RIBADISCE LE RAGIONI DELLA CIRCOLARE, MA SI DICE APERTA AL DIALOGO
La risposta della dirigente scolastica è arrivata oggi pomeriggio, tramite un’ulteriore circolare, che oltre a promettere “dialogo costruttivo, nel rispetto dei ruoli e delle regole che favoriscono una vita scolastica serena” ha comunque ribadito le ragioni che hanno portato alla circolare tanto contestata dagli studenti: mancanza di rispetto nei confronti del personale scolastico e danneggiamento delle già citate porte dei bagni.
Atteggiamenti che “non possono in alcun modo essere tollerati, anche per il rispetto dell’Istituzione scolastica. Tali comportamenti hanno indotto a emanare la circolare 304”. La dirigente ricorda che bisogna avere rispetto delle persone e “del patrimonio comune, pure a fronte del compito che la Scuola si pone, cioè formare degli studenti che siano dei cittadini consapevoli e responsabili. Solo attraverso il rispetto è possibile costruire un ambiente sereno, collaborativo e orientato alla crescita personale e culturale di tutti e di ciascuno”.