Pensioni più alte, puntando sulla revisione degli assegni al minimo, accompagnate da una riorganizzazione e da un rilancio di sanità e servizi dei territori, partendo dalle aree rurali, per garantire agli anziani una qualità della vita dignitosa e sicura. Soprattutto ora con la pandemia in atto. Questo il messaggio lanciato da Anp, l’Associazione pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, nel corso della sua Assemblea nazionale “Pensioni-Sanità-Servizi. Riprogettiamo il futuro”, che si è tenuta oggi in webinar con la partecipazione della ministra delle Pari opportunità e della Famiglia Elena Bonetti.
Occhi puntati prima di tutto sulla situazione Covid in Italia. “Permangono, a oggi, tutti gli elementi di preoccupazione circa il controllo e il contenimento dei contagi –ha detto nella sua relazione il presidente di Anp, Alessandro Del Carlo– con la conseguente pressione sulle strutture sanitarie e su tutti i servizi connessi alla cura delle persone coinvolte, nonché in relazione ai sistemi di tracciamento e prevenzione del contagio. Gli anziani stanno pagando un prezzo altissimo in termini di decessi. Si aggravano, inoltre, le condizioni dei malati cronici, mentre si sono ridotti di oltre il 50% gli screening oncologici”.
In questo senso, l’Anp-Cia ha confermato nell’Assemblea l’orientamento, più volte espresso, riguardo alla necessità di un comportamento individuale e collettivo teso alla responsabilità e al rispetto delle indicazioni provenienti dalle autorità sanitarie e dai decreti emanati al riguardo. In merito al vaccino, la cui distribuzione è prevista da gennaio, occorre che la somministrazione, secondo le indicazioni delle autorità sanitarie, sia rivolta prioritariamente alle persone anziane, in quanto soggetti a rischio fragilità.
Preoccupazione e allarme estesi anche allo stato dell’economia, precipitata in una grave fase di crisi che “sta producendo un aumento delle diseguaglianze e del disagio sociale, nonché l’aumento dei fenomeni di povertà, particolarmente diffusi fra gli anziani, soprattutto tra i pensionati con assegni al minimo e residenti nelle aree interne e rurali -ha osservato Del Carlo- alle prese con ataviche carenze di servizi che ne compromettono la sicurezza sociale e la qualità della vita”.
L’Assemblea di Anp, pertanto, ha sollecitato il Governo e il Parlamento affinché nella legge di Bilancio 2020, o interventi collegati, siano previsti interventi per l’aumento delle pensioni minime. “Una revisione del trattamento pensionistico per gli agricoltori è imprescindibile -ha ribadito il presidente nazionale dell’Associazione- per garantire giustizia ed equità sociale e per favorire il ricambio generazionale. Gli agricoltori, per esempio, con pensioni minime tra le più basse, ferme a 515 euro, sono costretti a rimanere a lavoro nei campi fino a tarda età”.
L’Assemblea di Anp-Cia ha, quindi, espresso apprezzamento per l’importante lavoro svolto dalle organizzazioni territoriali dell’Associazione, finalizzato a dare continuità alle iniziative sindacali e alle attività sociali, sia pure nelle condizioni consentite dalle restrizioni imposte e dalle precauzioni consigliate. Un lavoro politico e sindacale che deve proseguire, per sensibilizzare le diverse rappresentanze parlamentari dei territori, così come del livello nazionale, affinché le rivendicazioni contenute nella piattaforma Anp possano trovare risposta nei prossimi provvedimenti di Governo e Parlamento.
“Gli effetti della pandemia hanno messo in evidenza il legame stretto che esiste fra organizzazione economica e sistema dei servizi, a cominciare da quello socio-sanitario, affermando nella coscienza collettiva la consapevolezza del valore dei beni pubblici, a cominciare dalla sanità -ha continuato Del Carlo-. Ora il rilancio economico dei territori, in particolare delle aree interne e rurali, deve passare attraverso la dotazione di un sistema infrastrutturale e dei servizi in grado di sostenere la crescita economica assieme alla tutela sociale e alla qualità della vita delle persone”.
Ciò significa, ha concluso il presidente di Anp, “una nuova visione dello sviluppo che metta al centro la cura delle persone e il governo del territorio, traguardando la crescita economica, la sostenibilità ambientale e il progresso sociale”, come indicato dall’ultimo documento Cia “Agricoltura, Territorio, Società; riprogettiamo il futuro”.
“L’agricoltura è pronta a esercitare un ruolo da protagonista all’interno di un progetto di rilancio del Paese -ha aggiunto il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino, concludendo l’Assemblea di Anp-. Un progetto che prevede scelte importanti anche per rispondere alle condizioni di disagio sociale degli anziani e restituire dignità ai pensionati, prima di tutto quelli al minimo come gli agricoltori, che nella loro vita lavorativa hanno assicurato beni essenziali alla società, come il cibo, la tutela del territorio, la cura del paesaggio”.