MANTOVA – Nuovo piano di organizzazione aziendale per Asst: dei 9 dipartimenti gestionali esistenti ne restano attivi 8. Viene meno il dipartimento fragilità, le cui strutture sono state riassegnate ad altre articolazioni aziendali, per la maggior parte alla Direzione Socio Sanitaria, in applicazione della riforma regionale.
Confermati alla guida dei dipartimenti, in una logica di continuità, gli attuali direttori: Cardio toraco vascolare, Manfredo Rambaldini, direttore della struttura di Cardiochirurgia; Chirurgico, Luigi Boccia, direttore della struttura di Chirurgia Generale
Emergenza-urgenza, Gian Paolo Castelli, direttore della struttura di Terapia Intensiva, Anestesia e Rianimazione; Materno infantile, Valeria Fasolato, direttore della Neotalogia e Terapia Intensiva Neonatale; Medico, Mauro Pagani, direttore della struttura di Medicina Generale Mantova; Neuroscienze, Alfonso Ciccone, direttore della struttura di Neurologia;
Salute mentale e delle dipendenze, Giuseppe Capovilla, direttore della struttura di Neuropsichiatria Infantile; Dei servizi, Luigi Miserocchi, direttore della struttura di Radiologia di Borgo Mantovano.
Sul fronte dell’attuazione della riforma regionale, sono state formalmente istituite, all’interno delle case di comunità, le centrali operative territoriali. Si tratta di punti di accesso territoriali di facilitazione e orientamento sull’utilizzo della rete di offerta sociosanitaria all’interno di ogni distretto: per l’Alto Mantovano via libera alla centrale operativa di Asola, da attivare entro il 30 dicembre 2024 quella di Castiglione delle Stiviere; per il Basso Mantovano è stata attivata la centrale di Suzzara, da attivare entro il 30 dicembre 2023 quella di Quistello; per l’Oglio Po – Casalasco Viadanese, attivata la centrale operativa di Viadana e da attivare a cura di Asst Cremona quella di Casalmaggiore; per il Mantovano attivata la centrale di Mantova.
Queste strutture hanno una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali – attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere – e dialogano con la rete dell’emergenza – urgenza.
I centri, inoltre, offrono supporto informatico e logistico ai professionisti, monitoraggio dei pazienti in assistenza domiciliare, anche attraverso strumenti di telemedicina, gestione della piattaforma tecnologica di supporto per la presa in carico della persona utilizzata dai vari servizi delle case di comunità e del distretto.