AstraZeneca ai giovani: attesa decisione del Cts ma cresce il numero degli scienziati contrari

AstraZeneca ai giovani:

Dubbi sugli Open Day con il vaccino Astrazeneca per i giovani. Il Comitato tecnico-scientifico sta valutando un cambiamento di strategia da questo punto di vista, in considerazione del bilancio rischi-benefici.
La decisione del Cts è attesa nelle prossime ore. Il coordinatore Locatelli assicura “massima attenzione”.
Si amplia però intanto il numero di medici e scienziati contrari alla somministrazione del vaccino Astrazeneca alle fasce d’età giovani. Dopo Massimo Galli, Pierpaolo Sileri, Antonella Viola e Valeria Poli un’altra voce autorevole mette in guardia dai possibili rischi: si tratta di Guido Rasi, ex direttore generale dell’Ema e oggi braccio destro in qualità di consulente del commissario straordinario all’emergenza Covid  Figliuolo.
Intervistato da La Stampa ha commentato i possibili gravi effetti collaterali del vaccino anglo-svedese: “Stiamo parlando di eventi più rari di quelli classificati come molto rari, ossia di quelli che si verificano ogni 10 mila somministrazioni di un farmaco, mentre nel caso di AstraZeneca quei particolarissimi eventi trombotici si sono verificati in un caso ogni 100 mila. In più con una netta differenza tra donne e uomini, con una incidenza di casi in questi ultimi nettamente inferiore”, afferma.
Rasi ha spiegato: “L’Ema ha definito tre scenari diversi di diffusione del virus, rapportando i casi di malattia grave e i decessi conseguenti alle infezioni con il numero potenziale di eventi avversi ugualmente gravi correlabili al vaccino. Ebbene, le tabelle indicano che quando si hanno meno di 50 casi di Covid settimanali ogni 100 mila abitanti com’è oggi in Italia, il rapporto beneficio rischio è favorevole al vaccino AstraZeneca solo oltre i 40 anni di età. Questo non significa però che si è sbagliato prima, perché solo tre settimane fa il quadro epidemiologico e dei vaccinati era diverso e giustificava un uso massivo anche di quel vaccino. Ora il quadro è cambiato, si corrono meno rischi di malattia grave o di morte e quindi è più logico usare AstraZeneca sopra i 40 anni e i vaccini a Rna messaggero sotto quella soglia di età”, prosegue. Riguardo gli Open day con AstraZeneca ai giovani l’ex dg dell’EMA è stato perentorio: “Diciamo che avrei aspettato un attimo. Oggi come oggi a mio figlio maschio lo farei fare, a mia figlia no, fermo restando che anche immunizzandosi con AstraZeneca correrebbe meno rischi di quelli comunque rari che si assumono prendendo la pillola”, ha aggiunto Rasi.