Aviaria, Coldiretti si appella al ministro per sbloccare gli aiuti alle aziende

E’ necessario un intervento immediato da parte del Ministero per sensibilizzare le regioni all’invio dei dati di loro competenza e consentire in tal modo ad Agea di accelerare i pagamenti alle imprese che attendono da mesi i ristori per le perdite subite e si trovano già in una situazione di stress finanziario a causa dell’aumento dei costi determinato dalla crisi energetica. E’ quanto ha scritto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida nel sottolineare che “l’emergenza aviaria, purtroppo, continua a minacciare la sopravvivenza di molte aziende della filiera ed è per questo opportuno rafforzare gli stanziamenti con ulteriori sostegni”.
 
L’altra minaccia al sistema agroalimentare italiano e alla sovranità alimentare nazionale arriva dalla diffusione della peste africana (PSA) per arrestare la quale è necessario un cambio di passo per fermare il proliferare dei cinghiali. Siamo di fronte – spiega Prandini – ad una innegabile emergenza sanitaria, ad un pericolo per l’incolumità pubblica e ad eventi che causano danni senza precedenti alle attività economiche. Il nostro Paese è invaso da 2,3 milioni di cinghiali che distruggono i campi in tutta Italia ma invadono anche le città.
 
Il rischio – continua Prandini – è che siano dichiarate infette le aree ad elevata vocazione produttiva con il conseguente pregiudizio economico per la filiera agroalimentare e l’occupazione in un settore strategico del Made in ltaly. Già oggi i danni economici per la filiera suinicola sono insopportabili ma – evidenzia Prandini – se la PSA dovesse estendersi sarebbe a rischio un comparto da 20 miliardi di euro, con 31mila allevamenti.
 
Davanti a questo scenario – conclude Prandini – la tempestività della reazione è un fattore cruciale. Bisogna intervenire con urgenza modificando l’art. 19 della legge 157/1992 semplificando le procedure per l’adozione dei piani di abbattimento approvati dalle regioni, e prevedendo la possibilità che i piani siano attuati dagli agenti delle Polizie provinciali o regionali, con facoltà di avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi, degli agenti delle Polizie municipali e di altri operatori abilitati dalle regioni.

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