Banco di prova superato nelle chiese mantovane per la prima domenica con le messe di popolo. Pochi gli anziani

prima messa domenicale fase2

MANTOVA – Fedeli ordinati, tutti a distanza di sicurezza, mascherine e gel igienizzante al varco d’ingresso. La prima domenica con le messe di nuovo con i fedeli nel mantovano, dopo la ripresa delle celebrazioni lunedì scorso, si è svolta senza alcun problema. 
I fedeli si sono adeguati subito alle regole imposte e, disciplinatamente le hanno seguite per tutta la durata della celebrazione. Per loro obbligatoria la mascherina e l’igienizzazione delle mani, non vincolante invece il termoscanner anche se in diverse chiese è stato utilizzato.
Nonostante i posti a sedere (obbligatori) ridotti per via del distanziamento, in nessuna delle chiese della diocesi di Mantova pare ci sia stato il “tutto esaurito” tale per cui qualcuno sia dovuto tornarsene a casa.
Anche al Santuario delle Grazie, dove c’era qualche preoccupazione essendo il mese di maggio e oggi oltretutto il giorno dell’Ascensione, il numero dei fedeli che hanno preso parte alle quattro messe della giornata è stato sempre al di sotto dei 112 posti che il tempio mariano contiene. A Boschetto di Curtatone la messa celebrata sotto la tensostruttura ha richiamato ben 180 fedeli, comunque al di sotto del limite consentito.
Lo stesso di quanto accaduto nella basilica di Sant’Andrea a Mantova con la messa delle 10,30 che è la più partecipata. Qui i posti a disposizione raggiungono i 200, che è il tetto massimo consentito anche per le chiese più grandi, ma almeno una ventina di sedie sono rimaste libere. C’è anche chi è entrato senza sedersi e, invitato subito dai collaboratori parrocchiali a farlo, ha preferito lasciare la chiesa senza sollevare alcuna obiezione.
La sensazione nella prima domenica con le porte delle chiese aperte ai fedeli, è quella di un ritorno a messa generalmente abbastanza contenuto. L’emergenza covid con la paura dei contagi si è fatta sentire nelle presenze delle prime celebrazioni festive. In particolare gli anziani hanno preferito rimanere a casa. Si sono viste invece diverse famiglie giovani, anche con bambini. 
Alcuni parroci hanno scelto anche di celebrare delle messe all’aperto.
Dappertutto il momento più delicato è stato quello della comunione con il sacerdote che ha indossato guanti e mascherina: c’è anche chi ha utilizzato le pinzette per porgere l’ostia. Alcuni preti hanno chiesto ai fedeli di restare ai propri posti per ricevere l’Eucarestia.
Al termine di ogni celebrazione sanificazione tassativa dei posti a sedere.
Insomma la prima domenica con la messa comunitaria dopo oltre novanta giorni va in archivio senza particolari problemi organizzativi. Il primo banco di prova dunque superato aiutato anche dal numero di fedeli non eccessivo che probabilmente rimarrà tale ancora per qualche tempo.