MANTOVA – Il Comune di Mantova compie un passo importante verso un ambiente urbano più accessibile e inclusivo. Sono state infatti approvate le fasi 1 e 2 del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (Peba), che fotografano lo stato attuale dei percorsi cittadini e degli edifici pubblici, con l’obiettivo di garantire a tutti pari opportunità di accesso.
Il piano è stato presentato oggi in Comune dall’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Martinelli, che ha sottolineato la grande mole di lavoro svolta: «È un progetto molto corposo e complesso che ha permesso di individuare le criticità dell’intero territorio comunale attraverso planimetrie specifiche redatte in collaborazione con il Politecnico. Le risorse sono già state accantonate per la seconda fase, quando saranno decisi gli interventi».
La fase successiva, da approvare entro marzo 2026, prevede l’individuazione delle azioni necessarie per migliorare la fruibilità degli spazi e intervenire in modo mirato. L’adeguamento, ha spiegato Martinelli, è un percorso lungo e articolato che segue le linee guida emanate dalla Regione nel 2022 e che porterà ai primi risultati già nel 2026.
Accanto a lui, l’assessore al Welfare Andrea Caprini ha evidenziato la ricaduta sociale del Peba: «Mantova tende al miglioramento della qualità della vita, eliminando le discriminazioni. Il percorso è stato intrapreso con ascolto e condivisione: il risultato diventerà un patrimonio della città».
A illustrare nel dettaglio le fasi del progetto sono stati il consulente scientifico del Politecnico Carlo Peraboni e il professionista incaricato della redazione del Peba, Sebastiano Marconcini. Per analizzare percorsi e spazi pubblici sono stati definiti tre parametri chiave: continuità dei tragitti, sicurezza e comfort nell’utilizzo degli spazi. Tramite rappresentazioni grafiche, è stata realizzata una mappatura completa dell’ambito comunale, suddiviso in aree per garantire una copertura diffusa. «Questo progetto non si chiuderà con la sua attuazione – ha ricordato Peraboni – ma sarà verificato nel tempo con successive implementazioni e modifiche». Marconcini ha sottolineato l’ampiezza e l’attenzione del lavoro svolto: «Sono stati analizzati 40 chilometri di percorsi in 28 tavole, con l’obiettivo di garantire opportunità di accesso a tutti, indipendentemente dalle condizioni fisiche, sensoriali e cognitive». Nel monitoraggio sono rientrati edifici pubblici di ogni tipo, musei, giardini, vie e attraversamenti pedonali, con particolare attenzione alle pavimentazioni. «Tanti piccoli dettagli possono fare la differenza – ha aggiunto – come semplicemente più panchine per la sosta, sistemi di orientamento, l’attenzione ai semafori e alle dimensioni delle vie».
Presente al tavolo anche Mauro Ferretti, del Settore Lavori Pubblici del Comune di Mantova, che ha ribadito la cura riservata ai luoghi della vita quotidiana dei cittadini. Nella costruzione del Peba è stata utilizzata una vasta documentazione sulla disabilità, sulle normative di riferimento e sugli approcci inclusivi sviluppati a livello nazionale, con l’obiettivo di migliorare la fruizione degli spazi urbani e degli edifici pubblici per il maggior numero possibile di persone.
Elisabetta Romano















