Baschieri (Forza Italia): “Manca un piano per rilanciare Mantova nella fase post Covid”

MANTOVA – Il Consigliere di minoranza di Forza Italia, Pierluigi Baschieri, lancia un monito al Comune in vista dei prossimi mesi, quando cadranno in gran parte le varie restrizioni adottate dal Governo per contrastare la pandemia. Baschieri s’interroga su quale possa essere il rilancio della città sul piano culturale e non solo.

“Dal 1° aprile andrà in pensione in tutti i luoghi all’aperto poi da inizio maggio il Green Pass diverrà un  ricordo anche al chiuso. Quindi niente più mascherine all’aperto  e Green Pass da esporre all’entrata dei ristoranti e dei musei. Un tentativo di tornare alla normalità promosso dal governo Draghi dopo due anni di pandemia sanitaria che ha piegato l’economia mettendo in seria difficoltà famiglie, imprese ed enti locali.

Mantova ed il suo centro storico negli ultimi mesi sono diventati un deserto tra chiusure di attività commerciali e famiglie impaurite dall’inflazione causata dal rincaro dei costi di energia, gas e carburanti. Ultimo, ma non certo per importanza, il conflitto bellico tra Ucraina e Russia che sta causando una riduzione dei fatturati di tante aziende del mantovano con ricadute anche occupazionali ed un calo del potere d’acquisto dei cittadini.

Ad essere assente è una strategia di rilancio della città per attirare non solo i turisti di prossimità, quelli delle province  limitrofe  per intenderci, ma per rilanciare le politiche culturali oramai ferme dal marzo del 2020 quando il Coronavirus ha fatto la sua prima apparizione.

Stiamo pagando un prezzo altissimo per i due anni in cui il comune ha dovuto bloccare ogni forma di promozione della città, causa il divieto di circolazione delle persone, azzerando, tra l’altro, ogni forma  di investimento per sostenere  la cultura della città. Niente mostre, zero eventi di massa, palazzi storici semi-aperti a seconda delle regole del periodo ed associazionismo locale scomparso.

Adesso serve un “Piano Mantova” per rilanciare la città nei prossimi mesi, non  possiamo farci trovare impreparati. Brescia e Bergamo saranno “Capitali della Cultura” nel 2023 e Parma lo è per tutto il 2022. Non c’è alcuna sinergia con queste città nonostante Mattia Palazzi vanti, in qualità di Sindaco ed Assessore alla Cultura, una certa confidenza politica con i primi cittadini di queste realtà urbane.

I tempi delle file umane fuori dalle biglietterie di Palazzo Te e di Palazzo Ducale sono lontanissimi esattamente come il ricordo del rilancio culturale di Mantova, quando nel 2016 il ministro Franceschini le assegnò il primo  titolo di  “Capitale della Cultura” in Italia  dimenticandosi successivamente di riconoscere quel milione di euro necessario per finanziare gli eventi. Dimenticanza ricaduta automaticamente sulle spalle dei contribuenti mantovani.

E’ innegabile che l’ultimo bilancio preventivo, approvato da un consiglio comunale asfittico, varato al buio senza conoscere esattamente le ricadute economiche della crisi energetica del momento, non prevede investimenti significativi a sostegno del rilancio della città e delle sue politiche culturali. E’ per questo motivo che invito il Sindaco Mattia Palazzi ad esplicitare le strategie per rilanciare  le politiche culturali e turistiche della nostra città al fine di essere esattamente competitivi come le città limitrofe che si sono dotate di veri e propri piani strategici post covid. Serve un “Piano Mantova” per la cultura”.