MILANO – Presentare nei prossimi Consigli Comunali di tutti i Comuni una mozione uguale a quella presentata in Regione dal gruppo PD contro i tagli alla sanità pubblica. E’ l’invito del consigliere regionale del Partito democratico, Marco Carra, ai Sindaci e alla loro Giunta per attivarsi direttamente presso il Governo per scongiurare i nuovi tagli previsti per il Sistema Sanitario Nazionale e per ottenere un adeguato finanziamento annuale per la sanità, così da poter dare risposta ai nuovi bisogni di cura e assistenza dei cittadini, e per evitare il collasso finanziario della sanità italiana.
Il Consiglio regionale ha rinviato la discussione della mozione prevista nella sessione di martedì 31 ottobre, ma nel frattempo il consigliere Carra chiede una mobilitazione per sanità pubblica da parte di tutti gli enti locali, per rafforzare un tema trasversale e prioritario che riguarda i cittadini, un diritto universale alla salute.
“Porre rimedio ai tagli deve essere una priorità per Regione Lombardia, la sanità pubblica garantita a tutti è un patrimonio prezioso da difendere e a tutti i livelli istituzionali ci si deve impegnare per aggiungere questo obiettivo” – spiega Carra.
“Considerato che il Sistema Sanitario Nazionale è in perenne crisi – si legge nel testo della mozione presentato in Regione – schiacciato dall’eredità della pandemia, dalla carenza di personale sanitario e da una domanda di assistenza crescente in una popolazione che invecchia a ritmi incalzanti il definanziamento previsto impedirà di garantire alla popolazione equità di accesso alle prestazioni sanitarie con pesanti conseguenze sulla salute delle persone, e farà esplodere un aumento della spesa privata – già sproporzionata – allargando sempre più il divario sociale tra i cittadini.
Da qui la richiesta si alla Regione di intervenire con il Governo e impegnarsi a scongiurare tagli per ottenere un adeguato finanziamento annuale per la sanità corrispondente al 7,5% del Pil. La nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Nadef) 2023, deliberata a fine settembre, conferma che la sanità rimane la “cenerentola” dell’agenda politica di questo Governo poiché, secondo la Fondazione indipendente Gimbe che ha analizzato tutti i dati, il rapporto spesa sanitaria/Pil – che nel 2022 è stato del 6,7% – scende al 6,6% nel 2023 e continuerà a calare negli anni successivi, sino a raggiungere il 6,1% nel 2026; questo incontrovertibile dato negativo sulla previsione di spesa sanitaria nel prossimo triennio, smentisce anche le enfatiche dichiarazioni programmatiche fatte dal Governo sugli ipotetici stanziamenti 2024-2026 da destinare al personale del Ssn per rilanciare le politiche del capitale umano”.