MANTOVA – Era stato sorpreso mentre, cartoccio di stagnola alla mano, era intento a vendere droga ad un suo connazionale. Per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti era così finito a processo un 22enne tunisino residente nel capoluogo e già noto alle forze dell’ordine. Il fatto a lui ascritto risaliva al tardo pomeriggio del 6 maggio 2017. Nella fattispecie i militari dell’Arma durante un servizio di controllo del territorio, avevano intercettato il pusher lungo viale Te, proprio nel momento della cessione di una dose con relativo scambio di denaro contante. Alla vista dei miliari lo straniero si era pure affrettato nel tentativo di sbarazzarsi delle prove prontamente però recuperate dagli uomini dell’arma. Dalla perquisizione che ne era seguita erano quindi spuntati dieci grammi di hashish nascosti in un pacchetto di sigarette vuoto. Dalla successiva perquisizione domiciliare effettuata a casa del giovane erano stati rinvenuti altri 20 grammi della stessa sostanza oltre a materiale per il taglio e il confezionamento delle dosi; inevitabile a quel punto era scattata la denuncia a carico del nordafricano. Questa mattina l’epilogo giudiziario della vicenda. Comparso davanti al collegio dei giudici l’imputato è stato quindi condannato a otto mesi di reclusione, senza sospensione condizionale della pena, oltre al pagamento di una multa da 1200 euro. Di poco superiore invece la pena richiesta in requisitoria dal pubblico ministero e pari a nove mesi di carcere.
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