Bellintani (eQual): “Pur di fare cassa il Comune di Mantova dipinge strisce blu nella polvere”

MANTOVA – Anche eQual si schiera contro le nuove strisce blu pianificate dal Comune di Mantova, che ha reso a pagamento i parcheggi della zona di Fiera Catena e dell’Anconetta. Emanuele Bellintani, esponente di eQual e residente in zona osserva che le strisce blu in via Santa Marta tracciate nello sterrato e quelle di Via Da Schivenoglia sembrano decisamente irregolari: “un vicolo stretto dove si parcheggia più per disperazione che per altro perché la presenza di un muro rende difficoltosa la discesa dal mezzo”. I numeri dicono questo, secondo Bellintani: “per il Codice della Strada su una strada libera da ingombri le dimensioni minime dovrebbero essere 4,50 x 2,30m, mentre qui la larghezza oscilla (la via non è lineare) tra 1,70 e 2,10m”. È il piano parcheggi in toto a destare più di una preoccupazione: “una scelta politica che si sta rivelando in malafede, votata da maggioranza e parte dell’opposizione” chiosa Bellintani. Quello che appare evidente – secondo gli attivisti – è il bisogno disperato di recuperare soldi per i conti di Aster, per le casse del Comune e per tenere vive progettualità non sempre sostenibili. I pass sono già in numero esagerato per una città così piccola e con queste scelte si va ad obbligare i residenti sprovvisti di garage al pass per parcheggiare ben fuori dal centro storico.

“A Mantova in dieci anni la sosta ordinaria è passata da 1€/h a 1,70 in zona centrale, si paga persino la domenica. A Ferrara vicino a Piazza Castello la prima ora è 1,20 €/h e i Festivi gratuiti. A Verona a 800 metri dall’Arena si parcheggia a 1€, mentre ad 1km è gratuito. Nell’ultimo decennio – inoltre – sono spariti oltre 1000 stalli gratuiti, fanno notare gli attivisti che parlano di una continua “guerra per fare cassa su pendolari e residenti” che dirotta sempre più persone verso i centri commerciali o altre destinazioni”.
Resta un problema di strategia che nessuno vuole affrontare, spiega Bellintani: “per trent’anni le scelte politiche hanno plasmato un territorio basato sull’automobile con una dispersione urbana sregolata. Quartieri dormitorio, paesi satellite, centri commerciali e servizi esterni alla città. E nel frattempo l’uso dei mezzi pubblici è stato scoraggiato da tagli, disservizi e rincari. Una visione politica vecchia”. Per eQual il vero problema da affrontare in modo sistemico è il trasporto pubblico e l’impianto della mobilità sostenibile di città e hinterland. “Oggi per spostarsi, a causa della situazione del trasporto pubblico” – continua Bellintani – “si è spesso assolutamente costretti a prendere l’auto, e non si può pensare di dipingere di blu parti sempre più ampie della città senza affrontare profondamente questo punto e non soltanto attraverso le pur encomiabili navette, di cui spesso in alcuni orari c’è da attendere un doppio o triplo giro per avere il proprio turno”.