Berlusconi, quando il muratore di Marmirolo gli scagliò addosso il treppiede

MARMIROLO – Era l’ultimo giorno dell’anno del 2004 e la provincia di Mantova finì alla ribalta delle cronache, e ancora più il paese di Marmirolo, per il muratore allora 28enne Roberto Dal Bosco che a Roma, in piazza Navona, vide sul finire del pomeriggio Silvio Berlusconi, allora premier al suo secondo mandato, girare e stringere le mani a tante persone facendo gli auguri per il nuovo anno.
Dal Bosco fu preso da un impeto d’ira e scagliò il treppiede della sua macchina fotografica contro il Presidente del consiglio.
Il giovane mantovano fu subito bloccato dalle forze dell’ ordine, arrestato e trasferito a Regina Coeli. Inizialmente il muratore disse di avere agito per “odio” nei confronti del premier, ma poi di fronte al gip che lo interrogò, definì il suo gesto “una bravata”.
La sua carcerazione durò solo un giorno, poi venne obbligato all’obbligo di dimora e il 5 aprile del 2005 venne condannato a quattro mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena, per lesioni personali aggravate.
Nel frattempo però, già pochi giorni dopo il fatto di Piazza Navona, Dal Bosco aveva scritto una lettera di scuse a Berlusconi e il premier gli telefonò rassicurandolo di non voler querelarlo.
”Non mi aspettavo che il premier mi chiamasse a casa – aveva dichiarato Dal Bosco all’epoca-. Gli avevo scritto una lettera in cui gli manifestavo tutto il mio pentimento sincero per quanto avevo fatto, ma parlare con il presidente del consiglio mi e’ sembrata una cosa strana. Sono ancora confuso”. Il giovane aveva ringraziato più volte Berlusconi, accettando anche il suo invito ad andare a Roma per un colloquio a quattr’occhi. ”E’ stata una stupidaggine che potevo evitare” ripetè Dal Bosco che tornò al suo lavoro di muratore. Dopo la pace con Berlusconi le telecamere delle tv di tutta Italia che erano arrivate a Marmirolo lasciarono il paese mantovano, con grande sollievo dei suoi abitanti che per qualche giorno si erano visti giornalisti sbucare ovunque per avere notizie sull’aggressore del Cavaliere e per conoscere quale fosse l’atmosfera nei confronti di quest’ultimo anche da parte degli altri marmirolesi.

 

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