Bimbi autistici, Archè lancia una raccolta fondi per sostenere “Mani Aut”

MANTOVA  – Archè lancia il suo nuovo progetto “Mani Aut” per favorire il benessere dei bambini con autismo: al via la raccolta fondi per sostenerlo.

IL PROGETTO
Protagonista uno studio sperimentale che agisce sull’apparato gastrointestinale attraverso la riflessoterapia plantare. I trattamenti vengono gestiti dall’équipe multidisciplinare di Arché e sono gratuiti per le famiglie. Prende vita “Mani Aut”, il nuovo progetto della cooperativa sociale Archè di Castel Goffredo dedicato ai bambini e bambine con disturbo dello spettro autistico. Frutto dell’iniziativa dell’équipe multidisciplinare che intreccia il consultorio familiare “Ghenesis” e il gruppo Autismo, servizi gestiti dalla stessa Archè,
“Mani Aut” si configura come uno studio sperimentale che ha come obiettivo cardine quello di agire attraverso la riflessoterapia plantare sull’apparato gastrointestinale di bambini con diagnosi di autismo favorendo in loro miglioramenti significativi. Archè è da tempo impegnata sul fronte dell’abilitazione e riabilitazione di bambine/i e ragazze/i con autismo e “Mani Aut” scaturisce proprio dall’attenzione rivolta nei confronti di numerosi studi di carattere scientifico che dimostrano una forte correlazione tra il disturbo dello spettro autistico e la presenza di difficoltà a carico dell’apparato gastrointestinale, aspetto confermato dagli stessi professionisti che operano in Arché. La riflessoterapia plantare si configura come una terapia olistica che attraverso la pressione e lo sfioramento di precise zone del piede riesce a stabilire un equilibrio all’interno dell’organismo. Il nuovo progetto messo in campo mira quindi a favorire il benessere dei bambini, promuovendo effetti positivi sulla loro vita sociale e non di meno sulla stessa sfera familiare.
“Aiutando a regolarizzare il loro intestino attraverso la riflessoterapia plantare ci attendiamo di riscontrare benefici anche sul piano emotivo-relazionale – spiega Emanuela Botturi, ostetrica del consultorio famigliare “Ghenesis”, specializzata in riflessoterapia plantare e massoterapia – Ci proponiamo di ridurre e in alcuni casi di risolvere i disturbi gastrointestinali in un’ottica integrata di psiconeuroendocrinoimmunologia. Ci aspettiamo che i bambini siano meno irritabili e più sereni, che dormano meglio, si ammalino di meno e possano rapportarsi meglio con gli altri”. Effetti positivi che determinerebbero ulteriori benefici sull’attenzione e la possibilità di apprendimento spesso messi a repentaglio dalle interferenze che i disturbi intestinali possono provocare nei bambini con questo tipo di problematiche.
“Lo studio prevede tre fasi – illustra Giada Pederzani, psicologa e prossima psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo comportamentale dell’équipe Autismo – Nella prima accogliamo le famiglie alle quali presentiamo il progetto. Ai genitori viene chiesto di fare un’indagine del microbiota intestinale e un’osservazione sistematica di due mesi per individuare una base-line. Nella seconda fase verranno effettuati con il bambino 8 trattamenti di riflessoterapia plantare, con cadenza di uno a settimana, durante i quali i genitori annoteranno tutti i cambiamenti osservati. Seguirà infine una fase di follow-up per verificare l’efficacia del trattamento, alla quale verrà ricondotta anche l’analisi del microbiota intestinale”.
Altro aspetto focale del percorso è il coinvolgimento delle famiglie, al centro del progetto tanto quanto i bambini, come evidenzia Elisa Danasi, psicologa e psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale oltre che referente dell’équipe Autismo: “I genitori dei bambini inseriti nel progetto sono di fondamentale importanza e un punto di forza: dovranno aiutarci nella raccolta dei dati e avranno modo di confrontarsi con noi per qualsiasi dubbio e perplessità oltre che per aggiornarci su eventuali miglioramenti. Crediamo sia nella famiglia come sistema di relazione e di scambio sia nella rete sociale per sostenere queste famiglie”.
Lo studio prevede anche una supervisione a cura di Maria Kaserer, docente del centro studi di riflessoterapia al piede “Hanna Marquardt”, e di Michela Tantardini, neuropsichiatra infantile che collabora con il consultorio “Ghenesis” di Arché.
I genitori di bambini/e con autismo partecipano a questa fase sperimentale del progetto “Mani Aut” gratuitamente. Lo studio presenta un costo di sperimentazione pari a 12.000 euro e proprio per sostenere la spesa di attivazione, garantendo la partecipazione gratuita di bambini e loro genitori, la cooperativa Arché lancia una raccolta fondi dedicata, la quale può essere sostenuta da chiunque voglia dare una mano all’iniziativa. Al termine dello studio i risultati ottenuti verranno comunicati in modo da garantire ancora più confronto.

INFORMAZIONI
È possibile restare aggiornati sui traguardi del progetto e ricevere maggiori informazioni scrivendo a: elisa.danasi@cooparche.it oppure a emanuela.botturi@cooparche.it.
Per sostenere il progetto “Mani Aut” intestare il bonifico ad Archè Cooperativa Sociale onlus, IBAN: IT31O0845457550000000008654. Causale: progetto MANI AUT