Il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, da questa mattina è agli arresti domiciliari a Genova con l’accusa di corruzione. Il governatore è coinvolto in una maxi operazione della Guardia di Finanza che ha visto il fermo anche dei vertici del port di Genova e di Esselunga.
Si legge nel comunicato della Finanza: “I militari del comando provinciale di Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Genova, su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di: Paolo Emilio Signorini, già Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale (accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, destinatario della misura della custodia cautelare in carcere), presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari); Aldo Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare (destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari, accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini e del Presidente della Regione Liguria); Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare (destinatario della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti del Presidente della Regione Liguria); Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto di Genova (destinatario della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini); Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A. (destinatario della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti del Presidente della Regione Liguria); Matteo Cozzani, capo di gabinetto del Presidente della Regione Liguria, accusato del reato di “corruzione elettorale” (art. 86 dpr 570/1960), aggravato dalla circostanza di cui all’art. 416-bis.1 c.p. in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova, e di corruzione per l’esercizio della funzione, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari; Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, destinatari dell’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, accusati del reato di corruzione elettorale (art. 86 dpr 570/1960), aggravato dall’art. 416-bis.1 c.p. in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova; Venanzio Maurici, destinatario dell’obbligo di presentazione alla p.g., accusato del reato di corruzione elettorale (art. 86 dpr 570/1960), aggravato dall’art. 416-bis.1 c.p., in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova”.
“Nei confronti di Paolo Emilio Signorini, Aldo Spinelli e Roberto Spinelli il G.i.p. ha disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un importo di oltre 570 mila euro, ritenuti profitto dei reati contestati – prosegue la nota delle Fiamme Gialle – secondo la prospettazione della Procura della Repubblica, quanto ai reati di corruzione, al presidente di Regione Liguria si contesta di aver accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro (40 mila erogati l’8 e il 9 dicembre 2021 al Comitato Giovanni Toti; ulteriori 15 mila erogati il 25 maggio 2022 al Comitato Giovanni Toti; ulteriori 15 mila erogati l’8 settembre 2022 al Comitato Giovanni Toti e 4.100 euro erogati il 10 marzo 2023 come partecipazione alla cena elettorale del 10 marzo 2023 per Giovanni Toti) a fronte dell’impegno di: ‘trovare una soluzione’ per la trasformazione della spiaggia libera di Punta dell’Olmo da ‘libera’ a ‘privata’; agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare Punta dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali; velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per 30 anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale approvata il 2 dicembre 2021; di assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7 giugno 2022 e 19 dicembre 2022); di assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI); di agevolare l’imprenditore nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione in data 29 luglio 2022). Al presidente della Regione Liguria e a Matteo Cozzani (capo di gabinetto del Presidente della Regione Liguria) viene contestato di aver accettato la promessa di Francesco Moncada (consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.a.) di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del 12 giugno 2022, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative all’apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona”.