MANTOVA – Solo 50 euro in più in busta paga: una proposta del tutto insufficiente, secondo quanto detto dai sindacati, per il rinnovo di contratto collettivo Uneba, che riguarda cioè i soggetti operanti nel campo assistenziale, sociale, sociosanitario, educativo nonché a contatto con tutte le altre istituzioni di assistenza e beneficenza. Nella nostra provincia sono interessati 1.100 lavoratori, in prevalenza donne, in 28 rsa e 2 strutture servizio per la disabilità.
Le organizzazioni sindacali a tutti i livelli, dopo aver preso atto della proposta, hanno indetto lo stato di agitazione: “A distanza di oltre due anni dalla presentazione della piattaforma rivendicativa, lo schema proposto da Uneba risulta essere completamente insoddisfacente” affermano Magda Tomasini per Fp Cgil, Rosanna Magnani per Cisl-Fp e Fabiana Forattini di Fisascat-Cisl Asse del Po, Paola Biacca per Uil-Fpl e Daniele Greco di Uiltucs in una dichiarazione congiunta.
“In particolare, è stato più volte sottolineato che, i 50 euro “offerti” – fanno sapere i sindacati – sono del tutto insufficienti a recuperare l’aumento dell’inflazione tra il 2020 e il 2023, un quadriennio nel quale una inflazione a due cifre ha eroso in maniera importante il potere di acquisto il cui recupero è obiettivo fondamentale per i sindacati”. Per questo la proposta è stata giudicata “del tutto insoddisfacente e lesiva dei diritti e delle retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici del settore”. Così anche a Mantova nella giornata del 22 aprile sono state avviate le procedure per la proclamazione dello stato d’agitazione di tutti i dipendenti e le dipendenti delle Strutture ed Enti associati a Uneba e che adottano di conseguenza il Ccnl. Già esposte davanti alle strutture presenti sul territorio le bandiere delle organizzazioni sindacali.
“La mancata volontà di procedere al rinnovo del Ccnl Uneba è un atto grave ed irresponsabile verso tutti quei lavoratori che da sempre, come soprattutto nel periodo pandemico, hanno garantito il servizio e l’assistenza a rischio della propria salute ed incolumità fisica, e che oggi si vedono trattati in modo indifferenti da chi allora li ringraziava ed esaltava per il lavoro profuso – proseguono le organizzazioni sindacali -. Noi su Mantova siamo pronti a dare il massimo per dimostrare nei fatti le nostre ragioni, spiegando a tutti i lavoratori e le lavoratrici le ragioni che ci hanno portato all’avvio dello stato d’agitazione. Per spiegare le motivazioni è stato fatto anche un attivo ieri, 3 maggio, in vista di un possibile sciopero” da fissare probabilmente dopo il 15 maggio, a seguito dell’esito dell’ennesimo incontro previsto a livello nazionale, nel quale Uneba presenterà una controproposta. Il precedente tentativo di raffreddamento nazionale, infatti, non aveva sortito effetti positivi.
“Chiediamo a tutti i lavoratori e lavoratrici di Uneba di partecipare massivamente alle assemblee e ad essere pronti alla mobilitazione di Massa nel caso in cui si dovesse proclamare lo sciopero Nazionale – concludono i rappresentanti sindacali -, sarebbe un’azione di forza a cui non possiamo far mancare il nostro supporto e la nostra partecipazione e da cui nessuno può ritenersi escluso perché si parla di volersi vedere riconosciuti migliori diritti normativi ed un aumento salariale adeguato oltre che dignitoso”.