Bordini (M5S): “A San Giorgio Bigarello la fusione va sfruttata, riducendo le aliquote”

SAN GIORGIO BIGARELLO – Dal Capo Gruppo del Movimento 5 Stelle del consiglio comunale di San Giorgio Bigarello, Paolo Bordini, piovono critiche su quanto deciso dalla maggioranza, durante l’ultimo consiglio comunale.

La riduzione delle aliquote era un vantaggio atteso dalla fusione. Per il Comune di San Giorgio Bigarello, sono le prime aliquote valide per tutto il comune dopo la fusione tra San Giorgio di Mantova e Bigarello ed invece di essere l’occasione di una diminuzione vengono mantenute costanti o alzate per alcune categorie. La nuova normativa prevede di accorpare IMU e TASI, quest’ultima già storicamente alta per il comune di San Giorgio di Mantova”.

Secondo il Capogruppo Pentastellato  “Era sufficiente seguire le indicazioni della legge di bilancio (L. 160/2019) dove tra i commi 739 e 783 troviamo per ogni categoria catastale l’indicazione dell’aliquota base da applicare ed eventuali maggiorazioni che il Consiglio Comunale può deliberare”.

Poche, secondo Bordini, le categorie dove viene prevista un’aliquota agevolata (solo C3, C1, D6 e D2), vincolata se gestita dai proprietari ed abbiano sospeso l’attività per almeno 30 giorni per causa della pandemia oppure se locate abbiano avuto una riduzione sul cannone del 25% , nessun riferimento per gli studi privati e uffici, come se ingegneri, architetti, avvocati e consulenti non abbiano subito riduzioni di fatturato della pandemia.

Non sempre il lavoro in smart working ha coperto tutte le attività e afferma Paolo Bordini “Non siamo in città, agevolare queste categorie non avrebbe ridotto significativamente il gettito del Comune”. Altra pesante critica alla maggioranza riguarda il non aver applicato le innovazioni previste dalla legge di bilancio. “Avevamo segnalato questa opportunità nello scorso Consiglio Comunale” afferma Bordini. Uno tra questi è permette alle imprese di costruzione di essere esenti da IMU per quei fabbricati costruiti e destinati alla vendita posti in comodato d’uso al comune (art. 1 comm. 777 lettera e) un aiuto importante per alcune imprese di costruzione che hanno investito nel nostro territorio ora in difficoltà nella vendita degli immobili costruiti. Lo stesso principio vale per utilizzare quei capannoni che una volta costruiti rimangono sfitti per anni. Inoltre non hanno colto l’opportunità, sempre da noi segnalata, di ridurre l’aliquota per i terreni agricoli non posseduti da coltivatori diretti secondo l’art. 1 comm. 777 l.160/2019, questo avrebbe permesso di gettare le basi per una riduzione delle aree fabbricabili prevedendo un vantaggio economico per i proprietari le cui aree diventino successivamente inedificabili e quindi destinate all’agricoltura, un’inovazione prevista dalla legge di bilancio e non colta dalla maggioranza”.

Conclude Bordini lanciando una sfida: “Guardiamo il bicchiere mezzo pieno, secondo l’attuale normativa le aliquote a San Giorgio Bigarello non potranno che rimane costanti o diminuire e sarà uno degli obiettivi che porteremo nei prossimi Consigli Comunali”.